Scuola e formazione, i ritardi dell’istruzione in Italia
La quota di popolazione dai 25 ai 34 anni che ha completato l’istruzione terziaria è il 30,6%, significativamente inferiore al target 2030 del 45%
di Redazione
Nel 2022, in Italia, il 21,4% degli studenti di 15 anni non raggiunge il livello base di competenza in lettura. Il dato è in miglioramento rispetto al 2018, mentre sono in peggioramento le competenze matematiche: il 29,6% degli studenti di 15 anni non raggiunge il livello base. In II primaria gli alunni che non raggiungono il livello di competenza base in italiano (31,4%) e matematica (36,1%) sono di più di quelli del 2019 e del 2021. A osservarlo è l’Istat, nel Rapporto SDGs 2024, ovvero sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals). Si tratta, come spiega l’Istat, dell’aggiornamento delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro paese.
Già dalla II primaria, prosegue l’Istat, si osservano leggeri divari territoriali, più evidenti per la matematica. Gli alunni che non raggiungono il livello base in matematica, infatti, sono il 40% degli alunni nel Mezzogiorno, contro il 32,6% del Centro e il 34,6% del Nord. Nel 2023, la quota dei giovani di 18-24 anni che sono usciti dal sistema di istruzione e formazione senza un diploma o una qualifica è del 10,5%, in miglioramento rispetto all’anno precedente (11,5%). Nel 2023, i 25-34enni che hanno completato l’istruzione terziaria sono il 30,6%, in aumento rispetto al 2022 (29,2%), ancora lontani dal target del 45% per il 2030.
L’istruzione (Goal 4) è uno degli elementi fondamentali per la formazione e lo sviluppo dei futuri adulti, tanto più al cospetto di un mondo del lavoro in continua trasformazione tecnologica e organizzativa. Tuttavia, per quanto riguarda l’Italia, è anche uno degli obiettivi che presenta – insieme al Goal 11 (città sostenibili) – le maggiori criticità. Goal 4 e 11, infatti, presentano le incidenze più elevate (oltre il 40%) di indicatori in peggioramento rispetto ai dieci anni precedenti e una percentuale di misure in miglioramento inferiore alla media (intorno al 40%).
L’Istat osserva come le prime difficoltà nell’apprendimento emergano già nella scuola primaria. Ad ogni modo, nel 2023, la quota dei giovani di età tra 18 e 24 anni che sono usciti dal sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito un diploma o una qualifica è stimata al 10,5%, in miglioramento rispetto all’anno precedente (11,5%). La dispersione scolastica colpisce i ragazzi (13,1%) più delle ragazze (7,6%) e le regioni del Mezzogiorno (14,6%) più di quelle del Centro (7%) e del Nord (8,5%).
Sempre lo scorso anno, la quota di popolazione dai 25 ai 34 anni che ha completato l’istruzione terziaria è il 30,6%, significativamente inferiore al target del 45% definito per il 2030 dal Quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione e con un forte divario di genere a favore delle donne (37,1% contro il 24,4% degli uomini). Marcate anche le differenze sul territorio, a sfavore del Mezzogiorno (25,1%) rispetto al Nord (32,9%) e al Centro (35,5%).