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Dispersione scolastica implicita ai minimi nel 2024

Lo rivelano i risultati dei Report Invalsi, che hanno registrato anche dati negativi: al Sud meno di 1 studente su 2 è sufficiente in matematica

di Redazione

I risultati dei Report Invalsi consentono di misurare il livello delle competenze acquisite dalle studentesse e dagli studenti della scuola primaria – classe II e classe V –, della secondaria di secondo grado – classe III – e della scuola superiore.

Foto di Siora Photography su Unsplash

Spulciando i dati, alcuni sono positivi. Come quello che riguarda la dispersione scolastica implicita – ovvero gli alunni e le alunne che non raggiungono le competenze minime “accettabili” –, al suo valore più basso da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2019, quando la dispersione scolastica implicita si è attestata al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, complici probabilmente anche i lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza a causa della pandemia. Nel 2024 è scesa al 6,6% e soltanto in due regioni italiane (Campania e Sardegna) è restata sopra il 10% (a inizio secolo la dispersione era di oltre il 25%).

Dal rapporto, che registra notevoli differenze a livello territoriale tra il Nord e il Sud del Paese, emergono diverse criticità. Se da una parte, almeno il 55% degli studenti di 15 anni raggiunge almeno il livello base di matematica – il dato è in miglioramento rispetto al 2022 (+1%) e al 2019 (+7%) –, dall’altra la quota crolla nel Mezzogiorno, al 44%. Meglio le performance in Italiano (il 62% degli studenti e delle studentesse raggiunge almeno il livello base), sebbene in peggioramento rispetto al passato (-1 punto rispetto al 2023; -4 rispetto al 2022 e -8 rispetto al 2019).

S’è registrato un leggero miglioramento tra gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, migliorati in Italiano – il 56% degli alunni raggiunge almeno la sufficienza (+5 punti rispetto al 2023, +4 punti rispetto al 2022) – e anche in matematica, con il 52% della quota di allievi con le competenze base, dopo tre rilevazioni stabili al 50%.

Guardando agli studenti più piccoli, quelli iscritti alle elementari, sia in seconda che in quinta, la quota di chi possiede competenze base in matematica è in miglioramento e ha raggiunto percentuali soddisfacenti, che sfiorano il 70%. Tra gli alunni di terza media invece hanno deluso le performance in Italiano – a livello nazionale gli studenti e le studentesse che raggiungono risultati sufficienti in questa materia sono il 60% (-2% sul 2023) – mentre in matematica non sono state riscontrate grosse differenze con il passato, con un 56% (risultato identico al 2021, 2022 e al 2023), una percentuale però che scende al di sotto del 50% in molte regioni del Sud e delle Isole.

 

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