Unione europea: servizi e industria a due velocità
Nel terziario prosegue la ripresa, l’industria continua ad arrancare. Male il commercio con l’estero a luglio, mentre le vendite al dettaglio risultano stabili. È quanto emerge dall’European Statistical Monitor dell’Eurostat
di Redazione
La produzione nei servizi ha registrato un rimbalzo toccando un nuovo massimo storico, mentre la produzione industriale ha riportato una nuova diminuzione. È questo, in sintesi, il quadro disegnato dall’European Statistical Monitor pubblicato dall’Eurostat.
Più nel dettaglio, ad aprile la produzione nei servizi dell’Unione europea ha mostrato un forte aumento mese su mese (+1,1%), recuperando ampiamente la diminuzione osservata a marzo (-0,6%).
Nel frattempo, il commercio al dettaglio è rimasto sostanzialmente stabile a maggio (+0,1%), dopo il lieve calo osservato alla fine del mese precedente (-0,2%). Nonostante le fluttuazioni mensili, il settore del commercio al dettaglio ha registrato una modesta crescita anno su anno a maggio 2024.
In controtendenza la produzione industriale europea, che a maggio ha subito una nuova flessione congiunturale (-0,8%), invertendo l’aumento osservato ad aprile (+0,5%). Un’analisi delle variazioni mensili nel settore industriale rivela un andamento negativo dall’inizio del 2023, culminato in un calo anno su anno a maggio 2024.
In questo contesto, il tasso di inflazione annuale dell’Ue è sceso a giugno, annullando l’aumento registrato a maggio e tornando sui livelli di aprile, al 2,6%. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione nell’UE è rimasto stabile sui livelli di aprile e marzo, al 6%.
Poco mosso anche il sentiment economico, con l’indicatore ESI che a giugno si è portato a 96,4 punti dai 96,6 dl mese precedente, continuando a oscillare al di sotto della sua media a lungo termine da luglio 2022. L’ESI, spiega l’Eurostat, ha mostrato livelli di fiducia stabili nell’industria, nell’edilizia e tra i consumatori, con lievi cali nei settori dei servizi e del commercio al dettaglio.
Male il commercio con l’estero, con le rilevazioni che mostrano un calo delle esportazioni del 3,2% tra aprile e maggio e un aumento, nello stesso periodo, dello 0,4% dell’import.