Gaza al centro della visita di Netanyahu negli Usa e dell’incontro Putin-Assad
Quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza al centro di due eventi distinti. Il primo è la visita del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, negli Stati Uniti; il secondo è il faccia-a-faccia tra il leader del Cremlino, Vladimir Putin, e il presidente siriano, Bashar al Assad, a Mosca. Andiamo con ordine, adesso. L’agenda del primo ministro israeliano è stata fitta di impegni – domani, ad esempio, è in programma un incontro con il presidente statunitense, Joe Biden –, incluso un intervento al Congresso, durante il quale ha pronunciato un discorso, «il peggiore” pronunciato da un leader straniero a Capitol Hill, secondo il giudizio dell’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, che continua ad avere un peso importante negli equilibri all’interno del Partito democratico americano. «Sono venuto qui per assicurarvi una cosa, che vinceremo e la nostra sarà una vittoria totale. Quello che sta accadendo non è uno scontro di civiltà, ma tra barbarie e civiltà, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita. Per far trionfare le forze della civiltà, Usa e Israele devono stare insieme», ha assicurato Netanyahu. «Naturalmente sono molto interessato a sentire la sua opinione su come si sta evolvendo la situazione nella regione» mediorientale che «purtroppo mostra una tendenza al deterioramento», ha detto invece Putin ad Assad, secondo un dispaccio di Interfax. Da Israele, che nel frattempo ha recuperato i corpi di altri cinque israeliani rapiti (e uccisi) da Hamas il 7 ottobre, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha assicurato: «Continueremo a combattere Hamas fino alla sua sconfitta e siamo impegnati al ritorno a casa degli ostaggi».