Israele-Hamas, a Teheran i funerali di Ismail Haniyeh
Nel giorno dei funerali a Teheran del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso ieri nella sua residenza iraniana, Israele ha confermato anche la morte del comandante dell’ala militare del gruppo palestinese, Mohammed Deif. Quest’ultimo, secondo l’Idf, ha partecipato e pianificato le azioni del 7 ottobre costate la vita a 1.200 persone (più 250 prese in ostaggio) e sfociate poi nella guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Deif è stato ucciso nell’ambito di un raid a Khan Younis il 13 luglio, ma in quei giorni le forze israeliane avevano comunicato di non avere informazioni certe, al contrario di quelle ricevute dall’intelligence nelle ultime ore, che ne confermano la morte. Le attenzioni, però, sono rivolte alle possibili mosse dell’Iran. Ieri il leader supremo Ali Khamenei – il quale oggi ha pregato sulla bara di Haniyeh – ha ordinato un attacco diretto contro Israele e diversi esponenti politici iraniani hanno ribadito che «Israele pagherà un caro prezzo». Alcuni media internazionali riferiscono di diplomazie – anche Stati Uniti ed Unione europea – all’opera per scongiurare un’escalation regionale. A questa situazione, infatti, vanno aggiunte le crescenti tensioni tra Israele e il gruppo libanese Hezbollah, già evidenziate dal recente raid su Beirut. Secondo quanto trapelato subito dopo la morte di Ismail Haniyeh, a prendere il suo posto alla guida di Hamas sarà con ogni probabilità Khaled Meshaal, già sopravvissuto a un tentativo di uccisione da parte di Israele nel 1997.