Medio Oriente, Israele non cede su corridoio di Filadelfia
Dopo l’ottimismo di inizio settimana (nei giorni scorsi il più ottimista era sembrato proprio il presidente americano, Joe Biden), nelle ultime ore le posizioni sulla possibilità di accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi sono diventate sempre più caute. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è ripartito dalla regione – dopo le tappe in Israele, Egitto e Qatar – con un nulla di fatto, nonostante le aperture del premier israeliano Benjamin Netanyahu ad accettare il piano statunitense per il raggiungimento dell’intesa. Ma i contrasti con Hamas su alcuni punti che Israele ritiene fermi ha di fatto rimesso in stand by le negoziazioni e anche l’Egitto ha espresso scetticismo sull’esito positivo dei colloqui. Una fonte diplomatica dell’ufficio del premier israeliano, citata dal Times of Israel, ha precisato che Netanyahu non ha cambiato idea sul controllo militare del corridoio di Filadelfia, tra Egitto e Striscia di Gaza. Un chiarimento che arriva a seguito di alcune indiscrezioni apparse sul Washington Post riguardo possibili concessioni al riguardo, da parte appunto di Netanyahu, avvenute durante un recente contatto telefonico con Biden.