PIL, Confcommercio: variazione nulla nel III trimestre
Oltre alle difficoltà riscontrate dall’industria, anche il settore dei servizi comincia a mostrare segni di cedimento
di Redazione
I mesi estivi, invece di dissipare le incertezze, sembrano aver rafforzato il clima di insicurezza riguardo alle prospettive economiche a breve termine, con l’apparizione di segnali di rallentamento. È quanto spiega la Confcommercio nell’ultima Congiuntura, in cui evidenzia che, oltre alle difficoltà riscontrate dall’industria, anche il settore dei servizi comincia a mostrare segni di cedimento.
Questi sviluppi hanno chiari effetti negativi sull’andamento economico generale del Paese. Secondo Confcommercio, infatti, il PIL italiano potrebbe registrare una nuova fase di rallentamento nel terzo trimestre, con una variazione congiunturale nulla (rispetto al +0,2% del secondo trimestre) e un aumento del +0,6% su base annua, in calo rispetto al +0,7% precedente.
«Questa valutazione – spiega l’ufficio studi – è sintesi di una riduzione a luglio, lievemente superiore alle nostre stime preliminari anche per un andamento del turismo meno favorevole, e di un modesto recupero ad agosto, a cui è seguita una stagnazione a settembre».
Per quanto riguarda la domanda, ad agosto l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio (ICC) ha registrato un incremento annuale dello 0,5%, in decelerazione rispetto al +1,4% di luglio, che riflette un modesto aumento dello 0,1% per la domanda di beni e un più significativo +1,2% per i servizi.
A pesare, in particolar modo, sono stati i consumi di abbiagliamento e calzature (-2%), quelli di alcune tipologie di beni e servizi per la casa (come mobili, tessili e aredamento, -1,3%) e la domanda di automobili, crollata del 9,1%. Al contrario, gli incrementi più marcati sono stati registrati per trasporti aerei (+11,2%), energia elettrica (+8,5%) e beni e servizi per la comunicazione (+5,8%).