Al via 79esima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu
Oltre al conflitto in Ucraina, anche la crisi mediorientale sarà al centro della 79esima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu che prenderà il via domani a New York. E c’è attesa per l’intervento, in programma giovedì, del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, soprattutto adesso che si intensificano gli attacchi contro postazioni Hezbollah nel sud del Libano, con l’Idf che ha invitato i civili libanesi ad allontanarsi dall’area. Le cronache relative ai raid israeliani di oggi riferiscono di numerose vittime (almeno 100 i morti, secondo le stime di Beirut) e centinaia di feriti, mentre sarebbero stati colpiti 300 obiettivi legati al gruppo libanese. In risposta, Hezbollah da parte sua ha attaccato nel nord di Israele: una situazione che nel complesso accentua i timori di un’escalation regionale. All’Assemblea generale dell’Onu, martedì prenderà la parola il presidente statunitense, Joe Biden; mercoledì sarà la volta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky e giovedì, dunque, di Netanyahu. Assente invece il presidente russo Vladimir Putin, con il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, in rappresentanza di Mosca (anche la Cina sarà rappresentata dal capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi). Sul versante ucraino, Zelensky – che giovedì sarà alla Casa Bianca – presenterà il suo piano per la vittoria per mettere fine alla guerra con la Russia (sono previsti possibili incontri anche con i candidati Kamala Harris e Donald Trump), anche se nel frattempo si è registrato il rifiuto di Mosca a partecipare alla seconda Conferenza di pace tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.