Migliorano il reddito disponibile delle famiglie e il potere d’acquisto
L’Istat osserva un aumento dell’1,2% nel II trimestre 2024. I consumi crescono dello 0,4%, con una propensione al risparmio delle famiglie del 10,2% (+0,8 punti rispetto al periodo precedente)
di Redazione
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,2% nel secondo trimestre dell’anno, così come il loro potere d’acquisto. A dirlo è l’Istat nel report Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società. I consumi, prosegue l’Istat, sono cresciuti dello 0,4%, con una propensione al risparmio delle famiglie consumatrici del 10,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. La pressione fiscale è stata pari al 41,3%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, aggiunge l’Istituto nazionale di statistica.
Nel secondo trimestre 2024 – informa ancora l’Istat – l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -3,4% (-5% nello stesso trimestre del 2023). Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (-0,8% nel secondo trimestre del 2023). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,5% (1,3% nel secondo trimestre del 2023).
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,6% – afferma l’Istituto –, è diminuita di 1,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
«Nel secondo trimestre del 2024 – è il commento dell’Istat che accompagna la nota –, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2023; il saldo primario è tornato positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019. Il potere d’acquisto delle famiglie aumenta per il sesto trimestre consecutivo, beneficiando del persistente rallentamento della dinamica dei prezzi. La quota di profitto delle società non finanziarie prosegue la sua discesa dopo la fase ascendente sperimentata fino al primo trimestre del 2023».