Usa 2024, al via la sfida tra Donald Trump e Kamala Harris
Negli Stati Uniti è election day. I cittadini americani si esprimeranno per la vicepresidente Kamala Harris (dem) o per l’ex presidente Donald Trump (rep), più altri candidati minori, su chi sarà il successore di Joe Biden alla Casa Bianca. Mentre scriviamo, sono già cominciate le operazioni di voto, ma per conoscere i primi risultati – soprattutto per quanto riguarda quelli degli Stati in bilico, dove verrà deciso l’esito delle elezioni – bisognerà attendere la notte tra l’una e le 4, ora italiana. Fino all’ultimo i sondaggi hanno registrato un testa a testa tra i due principali candidati. Potrebbe allora volerci qualche ora in più, se non addirittura qualche giorno, ipotizzando ritardi nello spoglio o eventuali contestazioni, per conoscere il nome di chi a gennaio darà il via al nuovo mandato presidenziale. Negli Stati Uniti, ricordiamo, si vota Stato per Stato e non direttamente per il presidente, sebbene i nomi dei candidati siano sulle schede. Ogni Stato, infatti, assegna uno specifico numero di grandi elettori in relazione alla sua rappresentanza nel Congresso. I grandi elettori compongono il Collegio elettorale che poi nominerà formalmente il nuovo inquilino della Casa Bianca. Il sistema è di tipo maggioritario – vige il principio del “winner-takes-all” –, il che significa che il candidato che ottiene la maggioranza dei voti popolari in un determinato Stato conquista tutti i grandi elettori in palio. Le due eccezioni sono Nebraska e Maine, dove si è stabilito di assegnare alcuni grandi elettori (tre su cinque nel primo caso, due su quattro nel secondo) con metodo proporzionale, secondo la suddivisione dei distretti. La soglia necessaria per assicurarsi la presidenza è di 270 grandi elettori.