«In Italia i giovani lasciano casa a 30 anni a causa delle difficoltà nel mercato del lavoro»
I giovani italiani lasciano molto più tardi le rispettive famiglie rispetto ai coetanei europei. Solitamente vanno a vivere da soli a 30 anni contro la media europea di 26,4 anni. Lo rende noto il nuovo Osservatorio Permanente Elle active!, creato da Hearst con il Centro di ricerca Crilda dell’Università Cattolica di Milano, attribuendo una grossa parte delle responsabilità alle difficoltà che i ragazzi e le ragazze incontrano nell’inserirsi nel mondo del lavoro. Anche trovare un impiego non mette al riparo dalla povertà, del resto: «Il rischio povertà riguarda molti lavoratori, per esempio gli stagionali o gli addetti alla ristorazione, non perché la paga oraria sia bassa, ma perché non lavorano continuativamente dodici mesi l’anno», osserva il direttore del Crilda, Claudio Lucifora.