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Industria: in calo la produzione a settembre

L’Istat registra una diminuzione dello 0,4% rispetto ad agosto e del 4% in termini tendenziali

di Redazione

A settembre 2024, l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,4% rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile, prosegue l’Istat, cresce su base congiunturale per i beni intermedi (+1,9%) e i beni strumentali (+1,8%); diminuiscono invece l’energia (-3,8%) e i beni di consumo (-2,5%).

Foto di Christopher Burns su Unsplash

Al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo nel periodo considerato – aggiunge l’Istat – diminuisce in termini tendenziali del 4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a settembre 2023). Flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti: la riduzione è più rilevante per i beni strumentali (-5,1%), i beni intermedi (-4%), i beni di consumo (-3,5%) e meno pronunciata per l’energia (-1,6%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più elevati sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,9%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+1,9%) e l’attività estrattiva (+1,8%). Le flessioni maggiori si rilevano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,7%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,1%).

«A settembre – è il commento dell’Istat che accompagna la nota – si registra una diminuzione congiunturale della produzione industriale; risulta in flessione anche il complesso del terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica mensile positiva per i beni intermedi e strumentali, mentre flettono i beni di consumo e l’energia. In termini tendenziali si accentua la contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario, che perdura da venti mesi. Guardando ai principali raggruppamenti di industrie si osservano cali diffusi, più marcati per i beni strumentali, i beni intermedi e i beni di consumo non durevoli». 

 

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