Cina-Russia: «Pronti a cooperazione per sfide crescenti»
Rimane un mistero la presunta telefonata avvenuta nei giorni scorsi tra Vladimir Putin e Donald Trump – secondo quanto riferito dal Washington Post, che ha citato cinque persone a conoscenza della questione –, prontamente smentita dal Cremlino lunedì. Secondo la versione data in un primo momento dal giornale americano, durante la conversazione Trump avrebbe fatto riferimento, in relazione alla guerra in Ucraina e alla necessità di non aggravare l’escalation, anche alla presenza militare statunitense in Europa, circostanza che, se mai confermata – sostengono alcuni esperti sentiti proprio dal WP –, potrebbe non essere piaciuta a Mosca. Sullo sfondo, peraltro, restano anche le relazioni con gli altri interlocutori internazionali. Su tutti la Cina che si è detta, ancora una volta, pronta a collaborare con la Russia per affrontare le sfide esterne crescenti allo scopo di «proteggere gli interessi comuni». L’impegno è stato ribadito nel corso di un incontro a Pechino tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo Serghei Shoigu – il primo contatto di alto livello tra i due paesi dall’elezione di Trump –, in cui è stato sottolineato come la Cina sia «disposta a lavorare con la Russia su stretta comunicazione e coordinamento allo scopo di rafforzare la cooperazione multilaterale», secondo quanto reso noto in un successivo momento. «Considero il compito più importante quello di contrastare la politica di “doppio contenimento” di Russia e Cina perseguita dagli Usa e dai loro satelliti», la convinzione di Shoigu, secondo i media russi. Riguardo il conflitto in Ucraina, l’amministrazione uscente degli Stati Uniti è attesa difendere e proseguire sulla rotta degli aiuti a Kiev, ma sul punto, durante la fase di transizione, serviranno convergenze con la prossima a guida Trump.