Mosca: «Amministrazione Biden continua escalation»
Gli ucraini parlano di record. Nella notte, infatti, le forze russe hanno lanciato sull’Ucraina 188 droni, più quattro missili balistici Iskander-M, secondo quanto riferito dall’aeronautica militare su Telegram. Il conflitto tra Mosca e Kiev non sembra mostrare momenti di cedimento, né rallentamenti, mentre si inaspriscono le posizioni anche sul piano del dialogo. Un ruolo centrale, in questo senso, è esercitato dalle recenti decisioni di Stati Uniti e altri paesi sulla concessione alle forze ucraine di utilizzare armi da loro fornite in territorio russo. Molto, poi, dipende anche dalla fase di transizione delle amministrazioni statunitensi. Per Mosca quella uscente starebbe alzando l’asticella della tensione. «Continuiamo a notare con preoccupazione che l’amministrazione uscente di Washington preferisce continuare sulla strada di un’ulteriore escalation», il parere espresso al riguardo dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «La posizione della Federazione Russa – ha quindi aggiunto Peskov – è stata espressa in modo abbastanza chiaro dal presidente Putin e non abbiamo dubbio che sia stata ben ascoltata dai paesi dell’Occidente». Riguardo la possibilità (remota, tuttavia emersa in alcuni media internazionali) di un trasferimento di armi nucleari a Kiev, Peskov – citato dalla Tass – ha commentato che «questo è un ragionamento assolutamente irresponsabile da parte di gente che probabilmente ha una cattiva comprensione e idea della realtà». Ad ogni modo, oggi, il ministero della Difesa russo ha annunciato che «sono in preparazione azioni di risposta» ai recenti attacchi con missili Usa Atacms dall’Ucraina.