Assad a Mosca dopo caduta regime di Damasco
Mohammed Al-Bashir, attuale premier del governo di salvezza nazionale istituito a Idlib, è stato incaricato di formare un nuovo esecutivo di transizione in Siria. Secondo quanto riportato dai media internazionali, tra cui al Jazeera, la scelta sarebbe ricaduta su di lui a seguito di un incontro tra il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Abu Mohammad al-Jolani, e l’ex premier del regime, Mohamed al-Jallali, incaricato di gestire gli affari governativi. L’Unione europea, con una nota dell’Alto rappresentante Kaja Kallas, ha espresso l’auspicio di una transizione del potere «ordinata», «pacifica» e «inclusiva». Intanto l’ex presidente Bashar al Assad si trova a Mosca con la famiglia. La decisione di offrirgli asilo politico è stata presa dal presidente russo, Vladimir Putin, come confermato dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Quest’ultimo, citato dalle agenzie locali, ha ammesso che la Russia è rimasta «sorpresa» dalla rapidità degli eventi e affermato che il futuro delle basi russe in Siria sarà «argomento di discussione con coloro che saranno al potere». Critico nei confronti di Mosca e Teheran, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, il quale in una nota ha dichiarato che «la Russia e l’Iran sono stati i principali sostenitori del regime di Assad e condividono la responsabilità per i crimini commessi contro il popolo siriano. Si sono anche dimostrati dei partner inaffidabili, abbandonando Assad quando ha cessato di essere utile a loro».