Gli scenari (possibili) dopo Brexit | T-Mag | il magazine di Tecnè

Gli scenari (possibili) dopo Brexit

Lʼeconomia britannica cresce più del previsto. Il Pil del Regno Unito è aumentato dello 0,5% nel terzo trimestre, sopra le attese
di Redazione

A quanto pare i fondamentali dell’economia britannica mostrano solidità, considerati i risultati positivi del Pil relativi al terzo trimestre 2016. Un segno “più” che è andato oltre le attese degli analisti, nonostante i tanti dubbi legati al processo di uscita dall’Unione europea.

theresea_mayLa premier britannica Theresa May

Il Pil del Regno Unito, infatti, è cresciuto dello 0,5%, contro il +0,3% in precedenza stimato. È un dato importante perché la crescita del trimestre di riferimento occupa l’arco temporale appena successivo all’esito del referendum di giugno, quando vinse il “leave” che ha sancito l’uscita dall’Ue. Certo, un rallentamento, seppur lieve, c’è stato se confrontato con il +0,7% del trimestre precedente. Ma per il momento gli scenari catastrofici paventati alla vigilia del voto sembrano scongiurati.
A trainare la crescita è stato soprattutto il terziario. I servizi hanno registrato un miglioramento dello 0,8% nel periodo considerato, mentre altri settori di attività economica – agricoltura, manifatturiero, costruzioni – sono risultati fermi o hanno decelerato. In questo senso qualche dato meno esaltante è stato osservato di recente: l’indice della produzione industriale ha evidenziato nel mese di agosto una flessione dello 0,4% sul mese dopo il +0,1% di luglio (+0,7% tendenziale dopo +2,1%).
Nelle ultime settimane si è molto parlato di due ipotesi per il Regno Unito: “soft Brexit” o “hard Brexit”. Il primo caso implica che l’uscita dalle istituzioni europee non comprenderà una completa esclusione dal mercato unico, nella seconda ipotesi Londra si vedrebbe costretta a rinegoziare gli accordi commerciali. Quest’ultima possibilità metterebbe a rischio la tenuta delle imprese (per queste ragioni c’è già chi prevede un importante taglio delle tasse) oltre che rappresentare un balzello per le famiglie a causa dei dazi imposti sui prodotti d’importazione.
La debolezza della sterlina (tra gli effetti più immediati della Brexit) ha tuttavia permesso alle imprese britanniche di reggere meglio l’urto, grazie all’export. La cosa potrebbe funzionare anche in futuro: la svalutazione della moneta potrebbe da un lato innescare un calo del potere d’acquisto e dei consumi, ma in compenso favorire le esportazioni. Non delude, infine, il mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione stabile al 4,9% ad agosto e il tasso di occupazione su valori massimi.

 

Scrivi una replica

News

Usa 2024, attesa per la scelta del candidato vice di Kamala Harris

Da ieri, giovedì 1 agosto, i delegati democratici hanno cominciato a votare online e avranno tempo fino a lunedì 5 agosto per confermare la vicepresidente…

2 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Stati Uniti, tasso di disoccupazione al 4,3%

A luglio l’economia statunitense ha creato 114 mila posti di lavoro, contro i 175 mila attesi dal mercato. In crescita il tasso di disoccupazione, al…

2 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Nel 2023 nell’Unione europea sono stati prodotti 34,3 miliardi di litri di birra

Nel 2023, i paesi dell’UE hanno prodotto 32,5 miliardi di litri di birra contenente alcol e 1,8 miliardi di litri di birra con meno dello 0,5% di…

2 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Confesercenti: B&B e casa vacanze in aumento del 146% in dieci anni

Nell’arco dell’ultimo decennio, cioè tra il 2014 ed il 2024, le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 146%, raggiungendo le…

2 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia