Il presidente e i suoi poteri
Come ogni quattro anni, con l’approssimarsi della scadenza di novembre, la comunità internazionale s’interroga con crescente insistenza su quale sarà l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. In questa occasione, la sfida fra Hillary Clinton e Donald Trump appare particolarmente incerta e difficile da decifrare. L’opinione è, comunque, che – chiunque sia alla fine il vincitore – questi riuscirà a imporre alla presidenza la sua impronta chiara e indelebile. Questa convinzione assume talora toni quasi ‘messianici’, come accaduto, ad esempio, nel caso della prima elezione di Barack Obama, quando la promessa del change ha alimentato, fra i partner europei, l’illusoria convinzione di un rapido ritorno alla solida relazione transatlantica degli anni della guerra fredda.
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