Verso il referendum sul lavoro
Gli italiani sono piuttosto informati riguardo il referendum sul lavoro promosso dalla Cgil che si terrà in primavera. Ad esserne al corrente, infatti, il 55,6% degli intervistati da Tecnè per un sondaggio pubblicato sul Fatto Quotidiano. Il 44,4%, invece, ammette di non sapere del referendum. Se si guarda invece ai temi oggetto del referendum, l’8,7% ne cita uno (l’Articolo 18, quesito che però è stato disinnescato dalla Corte Costituzionale), il 17% l’abolizione dei voucher. Nell’11,3% e nel 12,4% dei casi ne citano due, rispettivamente Articolo 18 e abolizione dei voucher e di nuovo abolizione dei voucher e responsabilità delle imprese appaltatrici (nei confronti, cioè, dei lavoratori impiegati negli appalti). Ne citano tre nel 3,4% dei casi: Articolo 18, abolizione dei voucher e responsabilità delle imprese. In definitiva gli argomenti di cui trattano il referendum dichiara di conoscerli molto bene il 3,3% degli intervistati, superficialmente il 53,1%, affatto il 43,6%.
Riguardo al giudizio sui voucher, appena il 13,6% ritiene che svolgano un ruolo positivo perché riducono il lavoro nero. Esprime parere negativo, invece, il 60,2% perché rendono più precario il lavoro. È infine incerto il 26,2% del campione. Sulla responsabilità delle imprese appaltatrici, il 52,1% afferma che è giusto che le imprese siano responsabili. Per il 17,1% è sbagliato mettere troppi paletti, mentre il 30,8% è incerto.
La partecipazione al referendum: quello per cui si voterà a breve è di tipo abrogativo, per cui servirà il raggiungimento del quorum per renderlo valido. Ad oggi “sicuramente” andrebbe a votare il 20,8% degli intervistati, “probabilmente” il 40,9%. Mentre non andrebbe a votare “probabilmente” il 13,6% e “sicuramente” il 19,3%. Non sa il 5,4%. I partecipanti al referendum – stima al 53,2%, ponderando la partecipazione effettiva al referendum costituzionale – voterebbero “Sì” all’abolizione dei voucher nell’84,2% dei casi e nell’84,1 sulla responsabilità delle imprese; “No” sul tema voucher nel 15,8% dei casi, 15,9% sul tema responsabilità delle imprese.
In conclusione l’82,6% degli intervistati esprime un parere negativo sul Jobs Act, appena il 13% lo giudica positivamente (non indica il 4,4%).
CARATTERISTICHE METODOLOGICHE DELLA RICERCA:
Campione a 2 stadi rappresentativo della popolazione > 18 anni residente in Italia, articolato per sesso, età e area geografica data di effettuazione delle interviste e numerosità del campione:
– 14-15 febbraio 2017: 1.000 casi – Margine di errore: +/- 3,1%
Metodo di rilevazione: CATI – CAMI
Committente: IL FATTO QUOTIDIANO
Soggetto realizzatore: Tecnè S.r.l.