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Commercio: il numero delle restrizioni è il più basso dal 2008

Inoltre le nuove misure restrittive hanno avuto un impatto poco significativo sugli scambi
di Redazione

Recentemente l’agenzia Fitch ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Prodotto interno lordo mondiale – secondo gli analisti, aumenterà del 3% nel 2017 (contro il 2,9% previsto a giugno) e del 3,2% nel 2018 (contro il 3,1%) –, una scelta dettata da diversi fattori. Fitch osserva che a trainare l’economia globale sono tanto le economie avanzate quanto quelle emergenti – la Cina, in particolare –, con quest’ultime che hanno avuto un ruolo determinante sulla recente crescita del commercio mondiale, la più consistente dal 2010.

Il commercio globale cresce, dunque. Eppure, all’inizio del 2017, diversi erano i fattori – il SACE ne aveva individuati alcuni, tra cui l’instabilità geo-politica, le tensioni valutarie, l’aumento del debito e il protezionismo – che facevano presupporre il contrario.
Molto è dipeso dalla svolta protezionistica che non si è concretizzata, almeno per il momento. I calcoli dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) certificano che da metà ottobre del 2016 a metà maggio del 2017 la media delle restrizioni agli scambi introdotte dagli Stati che aderiscono all’organizzazione è stata di undici al mese, il dato più basso dal 2008 (il valore più alto invece risale al 2011, con una media di 22 restrizioni al mese). Il settore delle materie prime, di quelle plastiche e l’elettronica sono i più colpiti dalle misure.
Inoltre le nuove misure restrittive – il computo degli analisti del WTO tiene conto di tutte le forme che possono ostacolare il libero scambi (dazi, regolamenti doganali, restrizioni sulle quantità dei prodotti…) – hanno avuto un impatto poco significativo sugli scambi, in quanto hanno riguardato merci per un valore complessivo di 49 miliardi di dollari. Poca cosa rispetto al totale del commercio mondiale che nel 2016 è stato di 15.460 miliardi di dollari (detto altrimenti, le restrizioni agli scambi hanno avuto un’incidenza sullo 0,3% del commercio globale).
Nel periodo analizzato dal WTO, che va da metà ottobre 2016 a metà maggio dell’anno successivo, i Paesi membri hanno adottato 80 misure per facilitare gli scambi commerciali. Un numero che, pur essendo tra i più bassi dal 2008, ha riguardato merci per un valore complessivo di circa 183 miliardi di dollari.

 

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