Perché l’economia italiana va ancora a rilento | T-Mag | il magazine di Tecnè

Perché l’economia italiana va ancora a rilento

Il Pil nominale è ancora inferiore del 5,4% a quello rilevato nel 2007, i consumi del 2,5% e gli investimenti del 24,7%. L'analisi della Cgia di Mestre.
di Redazione

In una recente analisi la Cgia di Mestre – elaborando dati della Commissione europea, Istat, e Prometeia – ha descritto la situazione economica dell’Italia, rapportandola al resto d’Europa e alle performance del nostro Paese nel 2007. Quello che emerge è che per molti indicatori, come gli investimenti, lo stesso Pil o i consumi, la strada da fare per tornare ai livelli pre crisi è ancora piuttosto lunga.

Partendo dal Pil, la Cgia di Mestre ricorda come secondo numerose stime già nel corso del 2018 la crescita economica italiana rischi di affievolirsi. Secondo le previsioni della Commissione europea, il Pil potrebbe crescere dell’1,3% nel corso dell’anno, contro il +1,5% del 2017. Senza contare che nessuno tra i 27 paesi Ue monitorati “conseguirà una crescita più contenuta della nostra”.
La Cgia ha inoltre sottolineato come l’incremento del Pil registrato nel 2017 sia uguale a quello rilevato nel 2003 e che, secondo Prometeia, per eguagliare la crescita del 2007 bisognerà aspettare almeno il biennio 2022-2023. Ad oggi il Pil nominale è inferiore del 5,4% rispetto al 2007.
Ad aggravare la situazione è anche il divario tar le varie regioni italiane. Sono giusto un paio le regioni in cui il Pil attuale ha superato i livelli del 2007 (Lombardia, con un +0,4%, e Trentino Alto Adige, con un +5,6%), mentre nelle altre regioni il gap con i livelli pre-crisi è ancora in negativo. E in alcuni casi il divario è marcato: Marche, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria e Molise presentano un gap da recuperare più ampio del 10%.
Altro indicatore dell’economia italiana per il quale il gap con i livelli pre-crisi risulta ancora elevato sono i consumi: -2,5%. Secondo le previsioni i consumi delle famiglie aumenteranno dell’1,1% nel corso del 2018 mentre quelli della Pubblica amministrazione segneranno un esiguo +0,3%, riportando “le variazioni di aumento tra le più striminzite in tutta l’Ue”. Un risultato, spiega la Cgia, “molto preoccupante, visto che la somma dei valori economici di queste due componenti costituisce l’80 per cento circa del nostro reddito nazionale totale”. Per recuperare il gap con i livelli precedenti bisognerà aspettare il 2019-2020.
Altra nota dolente giunge dagli investimenti, crollati del 24,7% tra il 2007 ed oggi. Secondo le stime formulate dal Centro studi (prevedendo una crescita media annua degli investimenti del 2%), il recupero di quanto perduto a causa della crisi economica non avverrà prima del 2030.
Per quanto riguarda invece il lavoro, i dati della Commissione europea prevedono un calo del tasso di disoccupazione del 10,9% e un aumento del numero degli occupati dello 0,9%. Un miglioramento che non può non infondere un cauto ottimismo, ma come già scritto su T-Mag il problema è che i risultati messi a segno finora (mai così tanti occupati dall’inizio delle serie storiche) sono positivi solo dal punto di vista quantitativo.

 

Scrivi una replica

News

Esodo estivo, ANAS: al via il fine settimana più trafficato del mese

Il terzo fine settimana di grande esodo estivo si prospetta il più trafficato di tutto il periodo. Così ANAS riferendosi al secondo weekend di agosto,…

9 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Medio Oriente, sì di Israele alla ripresa dei negoziati con Hamas

Israele ha dato l’ok all’iniziativa di Stati Uniti, Egitto e Qatar di ripresa dei negoziati con Hamas per il rilascio degli ostaggi e per il…

9 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Usa 2024, dibattito tv Harris-Trump il 10 settembre

Il dibattito televisivo tra la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris e il rivale repubblicano, l’ex presidente Donald Trump, si terrà il 10 settembre…

9 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Ucraina, bombe russe su supermercato nella regione di Donetsk

Si intensificano gli attacchi tra Russia e Ucraina. Oltre alle incursioni delle forze di Kiev in territorio russo, si osservano oggi massicci attacchi della controparte…

9 Ago 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia