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G7 in Canada: dal commercio all’Iran, tutti i nodi da sciogliere

Scontro sui dazi già alla vigilia, Trump lascerà il vertice in anticipo per volare a Singapore (durante la sessione dedicata al clima). L'esordio internazionale per il premier italiano Giuseppe Conte
di Redazione

Una cosa è certa: Trump non farà passi indietro. Per questo motivo a Charlevoix, in Canada, vsta per andare in scena uno dei G7 più tesi di sempre. Ad agitare ancora di più le acque – considerate le distanze emerse nell’ultimo periodo tra Stati Uniti e gli altri Grandi – è la decisione del presidente Usa di abbandonare il summit prima della sua chiusura, sabato mattina. Ufficialmente dalla Casa Bianca hanno fatto sapere per raggiungere Singapore dove il 12 giugno incontrerà il leader nordcoreano Kim Jong-un, in verità per rimarcare tutto ciò che non va, dal suo punto di vista, in tema di commercio internazionale.

Non è un segreto che la politica dei dazi su acciaio e alluminio di Washington, di recente estesa all’UE e al Canada, sia motivo di frizione tra le parti. Motivo per cui il presidente francese, Emmanuel Macron, ha proposto ai leader europei di fare fronte comune. Tutto, al solito di questi tempi, è cominciato giovedì (e proseguito l’indomani) con una serie di tweet.

Molti osservatori hanno sottolineato come l’annuncio della Casa Bianca sia arrivato dopo la polemica a distanza con Trudeau e Macron ai quali Trump, in un tweet, ricordava «che loro fanno pagare agli Stati Uniti dazi enormi e creano barriere non-monetarie». Macron, in precedenza, aveva avvertito: «Al presidente americano può non dispiacere rimanere isolato, ma nemmeno a noi dispiace firmare un accordo a sei se necessario». Trump vuole riequilibrare gli accordi commerciali, ritenuti sleali dalla sua amministrazione, dunque appare difficile aspettarsi un cambio di rotta repentino sull’argomento. Altro elemento importante è rappresentato da “quando” Trump lascerà il G7 sabato. L’inquilino della Casa Bianca, infatti, partirà alla volta di Singapore durante la sessione dedicata al cambiamento climatico e alle politiche ambientali, altro tema su cui l’America si è detta più volte contraria rispetto alle decisioni prese negli ultimi anni, a partire dagli accordi di Parigi. E a proposito di accordi non graditi alla Casa Bianca, sullo sfondo resta quello sul nucleare iraniano, da cui gli Stati Uniti sono usciti di recente minacciando sanzioni alle aziende europee che proseguiranno a condurre affari in Iran. Il G7, in ogni caso, sarà motivo di curiosità in Italia anche per l’esordio internazionale del premier Giuseppe Conte, il quale terrà incontri bilaterali con Trump, Macron, il premier canadese e padrone di casa Justin Trudeau e la cancelliera tedesca Angela Merkel. L’apertura di credito alla Russia, più volte dichiarata da esponenti del nuovo governo, sembra avere trovato nelle ultime ore la sponda statunitense per un possibile rientro di Mosca nel G8. Il Cremlino, però, per il momento preferisce sorvolare. «La Russia si concentra su altri formati», ha infatti dichiarato il portavoce di Vladimir Putin.

 

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