Carriera e lavoro, una nuova definizione del successo
Linkedin, la rete professionale online più grande del mondo, dedica l’indagine This is success, appunto, alla ricerca di cosa significhi oggi, in una società che ci chiama ad essere sempre pronti e connessi, avere successo. L’analisi condotta a livello mondiale su un campione di 18 mila lavoratori intervistati in 16 paesi, evidenzia come nel tempo sia radicalmente cambiato il significato del concetto di successo e che questo non sia più strettamente collegato alla sola sfera lavorativa, anzi.
Dai dati risulta che per il 73% degli intervistati la definizione di successo è da ricercarsi nell’essere felici, per il 70% nello stare bene, seguito dal passare del tempo con la propria famiglia, per il 56% dei professionisti, mettendo da parte gli aspetti lavorativi come ottenere promozioni, 39%, avere uno stipendio a sei zeri 24%, ricevere un aumento, 21%, o guadagnare più dei propri amici, 11%. Il focus sugli oltre mille lavoratori del sondaggio effettuato per l’Italia conferma la tendenza mondiale a dare una maggiore importanza alla sfera personale, con qualche piccola differenza, infatti il 69% ritiene che il successo sia sinonimo di stare bene, seguito dall’essere felici. Dalla ricerca emerge quindi un nuovo paradigma che ormai supera il modello del raggiungimento di traguardi e posizioni professionali, ma identifica l’affermazione di una persona con aspetti meno tangibili e materiali, quindi più legati alla sfera personale, in primis la ricerca della felicità.
La retorica dietro la nuova tendenza, seppur nobilissima, stride però con quel che emerge analizzando le altre sezioni del sondaggio: i professionisti italiani pensano ancora che tra i principali elementi che portano al successo ci siano la formazione scolastica, 78% dei casi, seguita poi dal tipo di professione scelta, 58%, come anche il modo di vestire, 49%, e la città in cui si vive. Tutti aspetti che poco si rifanno all’ambito personale, creando quindi una dissonanza cognitiva tra il precedente paradigma ed il nuovo. Dalla ricerca emerge che il 41% dei professionisti italiani intervistati pensa di non avere successo e il 38% non sa se riuscirà mai ad ottenerlo, mentre addirittura il 20% è già rassegnato all’idea che non riuscirà mai ad affermarsi. Proprio le pressioni legate alla difficoltà di raggiungere il successo, coniugate con l’ansia di non raggiungere mai un riconoscimento, renderebbero infelici il 31% degli italiani e comporterebbe la depressione per uno su quattro. Anche a causa del mancato allineamento tra le nuove definizioni di successo e i vecchi standard ancora in vigore per la valutazione dell’affermazione personale, una parte dei lavoratori intervistati, il 31% a livello nazionale e il 28% internazionale, desidererebbero che la società desse meno importanza al concetto di successo.
Più fiduciosi sono invece i giovani italiani, se il 59% dei millennials ammette di non aver ancora raggiunto quel che per loro è definibile come successo, uno su quattro crede di poter arrivare alla meta entro cinque anni.