Nuove forme di mobilità: come si spostano lavoratori e studenti
La fotografia che l’Istat rilascia sugli spostamenti quotidiani in Italia mostra che nel 2017, anno a cui fa riferimento il nuovo rapporto sul tema, quasi 30 milioni di persone si spostano per raggiungere il proprio luogo di lavoro o di studio, rispettivamente il 35,5% della popolazione per il primo motivo e il 18,5% per il secondo. La situazione descritta dall’Istituto nazionale di statistica evidenzia come resti forte l’attaccamento al mezzo privato, anche se sempre più studenti e lavoratori preferiscono spostarsi a piedi. Sul territorio, le scelte di mobilità sostenibile sono più frequenti nei comuni al centro delle aree metropolitane, soprattutto per la maggiore incidenza di persone che si spostano a piedi per raggiungere il luogo di studio o di lavoro (24,5%) o che usano esclusivamente i mezzi collettivi (22,8%); la bici è utilizzata soprattutto nei comuni di oltre 50 mila abitanti (3,2%). Ci si sposta di meno a piedi o in bici nei comuni più piccoli dove i due terzi dei residenti ricorrono al mezzo privato; invece l’uso integrato di trasporto pubblico e privato riguarda soprattutto le periferie delle aree metropolitane (6,3%).
In generale dal 2007 al 2017 è diminuita l’incidenza degli spostamenti di breve durata, quelli inferiori ai 15 minuti, mentre sono rimasti pressoché invariati i tragitti superiori ai 30 minuti e sono aumentati gli spostamenti fuori dal comune di residenza. Questi ultimi riguardano il 44% del totale degli spostamenti, e si verificano soprattutto nel Nord Italia e dai piccoli centri.
Una parentesi a parte merita la regione Lazio che registra i livelli più alti di spostamenti intracomunali per ragioni di lavoro, il 69%, e simultaneamente i tempi di percorrenza più lunghi, con quasi il 17% dei residenti che impiega più di un’ora per arrivare al proprio luogo di lavoro. Mentre tra gli studenti i tempi maggiori sono in Friuli.
Per quel che riguarda i mezzi per lo spostamento, quasi l’82% delle persone usa almeno un mezzo di trasporto e il preferito si conferma l’auto, utilizzata dal 69% dei lavoratori e dal 37% degli studenti, spesso come passeggeri. Scorporando i dati, l’Istat mostra che oltre il 73% degli occupati si muove esclusivamente con mezzi privati, percentuale che per gli studenti scende al 38%. L’uso del mezzo privato per recarsi a lavoro è tipico degli uomini con livelli medi di ostruzione, mentre gli spostamenti “sostenibili” sono scelti prevalentemente da donne occupate, sono quelle che vanno più spesso a lavoro a piedi, in bici o con i mezzi, e dai giovani con alti livelli di istruzione.
Tra i mezzi di trasporto censiti dall’Istat e in forte aumento negli ultimi anni, compare anche il car sharing, che nell’ultimo anno è stato utilizzato almeno una volta da 750 mila persone, quasi 100 mila unità in più del precedente anno di rilevazione. L’utilizzo del car sharing è stato soprattutto registrato per itinerari urbani, ma non ha ancora una diffusione capillare ed omogenea sul tratto nazionale poiché sono solo 278 i comuni italiani in cui è presente un servizio di sharing mobility, locuzione che indica sia le macchine che bici e scooter.
(fonte: Istat)