Le Nuove vie della Seta, Salvini: «Memorandum non è un testo sacro»
«Non è un testo sacro». A metterlo in chiaro è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A cosa si riferisce? Al memorandum di intesa tra il governo italiano e quello cinese sulla partecipazione dell’Italia alle Nuove vie della Seta – in inglese, l’acronimo è Bri –, il mega progetto infrastrutturale lanciato da Pechino che prevede l’apertura di corridoi (uno marittimo e uno terrestre) per collegare la Cina all’Europa e l’Africa Orientale. «Si può modificare, si può migliorare», ha precisato il titolare del Viminale in una conferenza stampa a Montecitorio. «Se ci sarà il solo lontanissimo dubbio che certe acquisizioni possano mettere in difficoltà la sicurezza nazionale, da ministro dell’Interno, dirò un secco no», ha aggiunto. «Prima di permettere a qualcuno di investire sul porto di Trieste o Genova guarderei a fondo. Se fosse un americano nessun problema. Se invece venisse dalla Cina sarebbe diverso. Ogni investimento in settori strategici necessita la massima prudenza», ha concluso Salvini.