La finta opposizione premia M5s
Cala la fiducia nel governo: l’impatto maggiore, più che alle Europee, potrebbe arrivare in autunno quando gli effetti della recessione si faranno sentire sulle persone – l’intervista del Sussidiario.net a Carlo Buttaroni, presidente Tecnè e direttore editoriale T-Mag
di Marco Biscella
Lega in calo al 31,9%, piccolo rimbalzo dei 5 Stelle al 21,4%, effetto Zingaretti già esaurito su un Pd in retromarcia al 20%. Con questi trend di consenso elettorale, in vista soprattutto dell’imminente e decisiva partita del voto europeo del 26 maggio, che effetti potrà generare un Def unanimemente giudicato deludente e poco incisivo? “Sicuramente – risponde Carlo Buttaroni, presidente dell’istituto di sondaggi Tecnè – sia Salvini che Di Maio pagheranno dazio e forse la Lega un po’ più salato, dal momento che è stata la forza politica che è cresciuta di più dopo le elezioni politiche”. E il Governo? “Oggi viaggia intorno al 36-38% di gradimento, una percentuale non proprio esaltante”.
Perché la forza propulsiva della Lega sembra essersi affievolita?
La Lega sta perdendo consensi, negli ultimi due mesi abbiamo registrato un calo costante e oggi è attestata al 31,9%. Si trova su un piano inclinato verso il basso e quale potrà essere il punto in cui si fermerà o riprenderà a crescere, oggi è molto difficile prevederlo. Molto dipenderà dalla situazione economica, da quando cioè gli effetti della recessione dall’alto dei freddi parametri statistici si faranno concretamente sentire sulle persone. Fino a quel momento non è possibile registrare reazioni. Sta arrivando un’onda, al momento ancora debole, ma sta già montando e continuerà a farlo fino al prossimo autunno, dove probabilmente avremo il picco degli effetti di questa fase difficile. Poi, per provare a quantificare quale sarà l’impatto sul gradimento del governo e in quale misura gli elettori attribuiranno a Lega e M5s le responsabilità della situazione, lo scopriremo solo a ridosso del voto del 26 maggio.
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