Il Pil pro capite del Mezzogiorno è quasi la metà di quello del Nord-ovest
A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil più elevata, con un 3% di aumento rispetto all’anno precedente: così i conti economici territoriali dell’Istat
di Redazione
Con 36,2 mila euro nel 2018 (35,7 mila nel 2017) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35,1 mila euro (34,3 mila euro nel 2017) e il Centro, con 31,6 mila euro (31,1 mila euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19 mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18,7 mila euro). Ma al netto di qualsiasi miglioramento, seppur timido, dai conti economici territoriali dell’Istat emerge una volta di più il divario Nord-Sud.
Nel 2018, spiega l’Istat, il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,8% rispetto all’anno precedente. La ripartizione più dinamica è il Nord-est dove il Pil è cresciuto dell’1,4%, trainato dalla performance dell’Industria (+3,2% rispetto al 2017) e dai risultati positivi delle Costruzioni (+2,3%) e dell’Agricoltura (+3,1%). Nel Nord-ovest e nel Centro il Pil è cresciuto dello 0,7%, meno della media nazionale. Nella prima ripartizione la crescita è stata rallentata dalla dinamica negativa delle Costruzioni e da più moderate dinamiche dell’Agricoltura e dell’Industria mentre al Centro è il settore dei Servizi a segnare il passo. La crescita più lenta si registra nel Mezzogiorno, dove il Pil è aumentato solo dello 0,3% rispetto al 2017.
Alla crescita dell’attività produttiva si è accompagnato, nel 2018, un aumento in volume dei consumi finali delle famiglie di poco superiore (+0,9%). La spesa delle famiglie ha mostrato la dinamica più elevata al Centro (+1,2%), tutte le altre ripartizioni si posizionano in prossimità della media nazionale. Nel 2018 il reddito disponibile delle famiglie, cresciuto dell’1,9% a livello nazionale, mostra una dinamica di poco inferiore nel Centro e nel Mezzogiorno (+1,8%) e superiore nel Nord-ovest e nel Nord-est (rispettivamente, +2% e +2,1%).
A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil più elevata, con un 3% di aumento rispetto all’anno precedente. Un deciso recupero dell’attività produttiva si rileva anche per l’Abruzzo, dove il Pil è cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017, e per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2%). Sopra la media nazionale si posizionano altre tre regioni del Mezzogiorno: Sardegna e Puglia (+1,4%) e Molise (+1,2%). In Lombardia la crescita economica rallenta sensibilmente: nel 2018 il Pil è aumentato dello 0,5%, contro il + 2,2% dell’anno precedente. Lazio (-0,2%) e Sicilia (-0,3%) chiudono il 2018 con una diminuzione del Pil in volume, ma le flessioni più rilevanti si riscontrano in Campania (-0,6%) e Calabria (-0,8%).
Quanto alla spesa per consumi delle famiglie, la dinamica nel 2018 è positiva e pari allo 0,9% appena superiore a quella del Pil (+0,8%). Gli incrementi più significativi dei consumi delle famiglie in volume si registrano in Liguria e Lazio (+1,7% in entrambe le regioni), seguite da Abruzzo (+1,5%), Umbria e Molise (+1,4%). Un rallentamento deciso della spesa delle famiglie si riscontra, invece, per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen e per il Piemonte, dove i consumi sono aumentati solo di un modesto 0,3%.
(fonte: Istat)