Eurozona, BCE: prospettive di crescita orientate al ribasso
Grazie ad un allentamento delle misure di contenimento l’attività dell’Eurozona dovrebbe riprendersi nel III trimestre, ma sulle prospettive pesano i timori di un ritorno dei contagi di Covid-19
di Redazione
L’attività dell’area dell’euro dovrebbe riprendersi nel terzo trimestre poiché le misure di contenimento si sono ulteriormente allentate, supportate da condizioni di finanziamento favorevoli, un orientamento fiscale espansivo e una ripresa dell’attività globale, sebbene l’incertezza sulla velocità e l’entità complessive della ripresa rimangano elevate. È quanto si legge nei verbali della BCE della riunione del Consiglio direttivo del 15 e del luglio, ma pubblicati oggi.
«In generale – si legge ancora -, l’entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo cruciale dalla durata e dall’efficacia delle misure di contenimento, dal successo delle politiche volte a mitigare l’impatto negativo su redditi e occupazione e dalla misura in cui la capacità di offerta e la domanda interna saranno permanentemente colpiti».
Nel complesso, secondo il Consiglio direttivo «l’equilibrio dei rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro rimane orientato al ribasso al ribasso» e secondo la stima flash della Commissione europea, l’inflazione annuale IAPC dell’area dell’euro è aumentata allo 0,3% a giugno, dallo 0,1% di maggio, riflettendo principalmente un’inflazione meno negativa dei prezzi dell’energia.
Ciononostante, sulla base dei prezzi attuali e sui future del petrolio e tenendo conto della riduzione temporanea dell’aliquota IVA tedesca, è probabile che l’inflazione complessiva diminuisca nuovamente nei prossimi mesi prima di riprendersi all’inizio del 2021.
In un altro passaggio dei verbali si legge poi che «parallelamente al contenimento in atto del virus e all’allentamento delle misure di lockdown, si sono registrati segnali di una prima ripresa dei consumi, mentre in alcuni paesi si è avuto un significativo rimbalzo della produzione industriale», ma sulle prospettive futuro pesano comunque i timori di un ritorno dei contagi.