Servizi, torna a crescere l’indice PMI a maggio
Per la prima volta dopo quasi un anno l’attività economica del settore ha registrato un aumento, al tasso più rapido da marzo 2019
di Redazione
Dai dati raccolti nell’indagine PMI di maggio, il settore terziario in Italia alimentato dal più forte rialzo dei nuovi ordini in più di tre anni, è tornato in espansione con l’attività economica in aumento per la prima volta in quasi un anno e al tasso più rapido da marzo 2019. Le maggiori pressioni sulla capacità operativa e la riapertura delle aziende dovuta all’allentamento delle misure anti Covid-19 hanno peraltro favorito la stabilizzazione generale dei livelli occupazionali.
L’indicatore principale di questo report, ovvero l’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha registrato per la prima volta da luglio 2020 un valore superiore alla soglia di non cambiamento di 50.0 indicando un’espansione della produzione terziaria. I commenti raccolti hanno collegato tale incremento al miglioramento della domanda. Inoltre, l’indicatore principale si è posizionato su 53.1 mostrando la più forte crescita da marzo 2019.
A determinare l’espansione del settore è stato principalmente il primo aumento in tre mesi dei nuovi ordini. Le aziende campione hanno riportato che l’aumento della fiducia e l’allentamento delle misure anti Covid-19 hanno favorito l’incremento della domanda da parte dei clienti. Il tasso di crescita dei nuovi ordini ha toccato il valore più alto in più di tre anni. C’è da dire però che la ripresa della domanda avutasi a maggio è dovuta unicamente al mercato nazionale, poiché gli ordini provenienti dal mercato estero continuano a ridursi anche se ad un tasso generalmente moderato e più lento rispetto ad aprile.
I dati di maggio hanno inoltre messo in evidenza l’ampia stabilizzazione dell’occupazione del settore terziario, dopo 14 mesi consecutivi di calo. Alcune delle aziende monitorate hanno affermato di aver assunto personale aggiuntivo per alleviare le pressioni sulla capacità operativa. È certo che il livello delle commesse inevase di maggio è aumentato per il secondo mese consecutivo, registrando il più rapido tasso di accumulo degli ordini non ancora completati da giugno 2018. Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche si sono rafforzate poiché l’onere dei costi affrontati dalle aziende terziarie italiane è aumentato al tasso più rapido da aprile 2012 ed in modo consistente. Il campione monitorato ha citato l’aumento del prezzo del carburante, delle utenze e dei materiali come ragione principale che ha alimentato l’inflazione dei costi. Di conseguenza e per la prima volta in quasi due anni, le tariffe applicate dalle aziende del settore terziario italiano sono aumentate al fine di trasferire l’incremento dei costi ai clienti, come si evince dai commenti rilevati. Il tasso di inflazione delle tariffe è stato peraltro il più veloce da gennaio 2008 e complessivamente moderato.
La ripresa dell’attività terziaria è inoltre coincisa con l’evidente aumento della fiducia registrato a maggio. Il livello di ottimismo ha toccato il valore più alto in più di 11 anni, con le aziende che lo hanno collegato alla speranza di un miglioramento della domanda, di un maggiore allentamento delle restrizioni pandemiche e di una robusta ripresa economica.