Mattarella: «Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze»
«Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato chiaro, nel rivolgersi ai grandi elettori raccolti nell’Aula della Camera in occasione del suo (secondo) giuramento, ricordando le tre «urgenze» (sanitaria, economica e sociale) che il Paese sta affrontando e che la classe politica deve risolvere, adesso che ha archiviato la corsa al Quirinale con la rielezione di Mattarella. Scegliendolo, i partiti hanno messo fine a giorni convulsi. Decisiva, però, anche la decisione di Mattarella di non sottrarsi alla chiamata. Parlando all’Aula di Palazzo Montecitorio, ha spiegato il perché della sua scelta: le «attese» dei cittadini «sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà», ha detto. Non poteva mancare un messaggio rivolto ai cittadini: «L’Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all’economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell’Unione. Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese».