Occupazione: gennaio-novembre 2021 saldo +980 mila contratti di lavoro
La variazione netta per i contratti a tempo indeterminato risulta positiva per 164.210 posti, mentre per quelli a termine è 497.467
di Redazione
Nei primi undici mesi del 2021 sono stati attivati oltre 6,6 milioni di rapporti di lavoro nel settore privato (escluso il lavoro agricolo e domestico) e ne sono cessati più di 5,6 milioni. La variazione netta sfiora quota un milione e si attesta a 980.922. È quanto emerge dall’Osservatorio Inps sul precariato. La variazione netta per i contratti a tempo indeterminato (assunzioni, più trasformazioni meno cessazioni) risulta positiva per 164.210 posti, mentre per quelli a termine è 497.467.
Il numero dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a novembre 2021 si attesta sulle 13.976 unità (in aumento del 20% rispetto allo stesso mese del 2020); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 249 euro. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) a novembre 2021 risultano 12.367, in diminuzione del 7% rispetto a novembre 2020; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 177 euro.
Rispetto al 2019 le assunzioni risultano diminuite complessivamente del 5%. Solo stagionali e in somministrazione risultano in incremento (sempre con riferimento all’intero periodo gennaio-novembre).
Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato nei primi 11 mesi del 2021 sono state nel complesso 446.199, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-4%). Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del 19%. Le cessazioni sono state in complesso 5.634.597, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+10%).
L’Osservatorio sulla Cassa integrazione guadagni del’Inps, invece, rileva che nel mese di gennaio 2022 sono state autorizzate 84,4 milioni di ore di cassa integrazione. Quelle autorizzate con causale “emergenza sanitaria Covid-19” sono state 50,3 milioni di ore: un decremento del 42% rispetto alle ore autorizzate a dicembre 2021.