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Giù la produzione industriale, secondo calo consecutivo

A gennaio l’Istat rileva -3,4% rispetto a dicembre 2021. L’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,6%

di Redazione

A gennaio 2022, l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,4% rispetto a dicembre. Nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. L’indice destagionalizzato mensile segna diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative caratterizzano, infatti, l’energia (-5,2%), i beni di consumo (-3,6%), i beni intermedi (-3,4%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-1,6%).

Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2022 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,6% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20, contro i 19 di gennaio 2021). Si registra un incremento tendenziale solo per l’energia (+1,1%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo maggiore per i beni intermedi (-5,2%) e quelli strumentali (-3,5%) e meno marcato per i beni di consumo (-1,5%).

«A gennaio – è il commento dell’Istat – si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale. Il calo è comune a tutti i principali settori di attività. Anche in termini tendenziali la produzione, al netto degli effetti di calendario, è in diminuzione. In questo caso la dinamica negativa è estesa a quasi tutti i settori, salvo quello dell’energia. Risulta negativo anche il confronto con il valore di febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria: rispetto ad allora il livello destagionalizzato dell’indice è inferiore dell’1,9%».

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori, aggiunge l’Istituto nazionale di statistica, sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,7%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+8,2%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+1,6%). Viceversa, le flessioni più accentuate si osservano nelle attività estrattive (-12,7%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-12%) e nelle altre industrie manifatturiere (-7,1%).

 

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