Eurozona, indice PMi in calo a 49.8 punti a luglio
Il settore manifatturiero dell’eurozona è sceso ancora di più in contrazione all’inizio del terzo trimestre, con i dati PMI® di luglio che hanno segnalato il più forte calo della produzione dall’ondata iniziale di rigide restrizioni anti COVID-19 a maggio 2020. Il declino è peggiorato a causa della riduzione dei nuovi ordini che, a parte quelli registrati durante la pandemia, è stato il più acuto dai tempi della crisi del debito sovrano dell’eurozona nel 2012, con una
forte inflazione che ha schiacciato la domanda. Detto questo, a luglio si è registrata una certa attenuazione delle pressioni sui prezzi, in quanto i tassi di inflazione dei costi e dei prezzi di vendita sono rallentati rispettivamente ai minimi in 17 e 15 mesi. Ciononostante, per la prima volta da maggio 2020, le previsioni sulla produzione manifatturiera per i prossimi dodici mesi sono scivolate in zona pessimismo a causa delle preoccupazioni legate alla catena di approvvigionamento, alla guerra in Ucraina e all’economia.
L’indice S&P Global PMI® per il Settore Manifatturiero dell’Eurozona è sceso a luglio al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0, passando a 49.8 da 52.1 di giugno e segnalando il primo peggioramento delle condizioni generali del settore manifatturiero in poco più di due anni.
Ad eccezione delle scorte di acquisti, ciascuno dei sottoindici che compone il PMI ha avuto un’influenza direzionale negativa sul valore finale.
(fonte: S&P Global)