«In Italia vanno persi due metri quadri di suolo ogni secondo»
Due metri quadri. A tanto ammonta il suolo perso dall’Italia ogni secondo. Lo denuncia il Wwf – il World Wide Fund for Nature, un’organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale –, nella Giornata mondiale del suolo, che si celebra oggi, una ricorrenza istituita dal 2014 dall’agenzia alimentare dell’Onu, la Fao. Secondo l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel 2021 mediamente sono andati persi 19 ettari di solo ogni giorno. Si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio. Ad oggi, ricorda il Wwf Italia, 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e soltanto gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, una superficie pari alla regione Liguria. Dal 2012 ad oggi, l’Italia ha perso una superficie di suolo che avrebbe garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana, che, rimanendo sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando anche la pericolosità idraulica dei nostri territori che dal 2000 al 2019 ha causato la morte di 438 persone. «L’Italia è un paese fragile: oltre il 16% del territorio è in aree ad elevato rischio idrogeologico e sono 6 milioni le persone interessate, che cioè vivono in aree di potenziale rischio. Per non ripetere altri drammi come quello di Ischia, l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire. Invece i dati ufficiali ci dicono che nel 2021 abbiamo raggiunto il picco di cementificazione del territorio degli ultimi 10 anni», ha detto il presidente del Wwf Italia, Luciano Di Tizio. Il Wwf Italia ha chiesto al governo e alle Camere di dare il via libera ad una legge che impedisca le nuove costruzioni in aree rimaste libere, stimolando il recupero di quelle già occupate e degradate. Nelle sole aree urbane, queste rappresentano oltre 310 chilometri quadrati di edifici non più utilizzati, una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli.