Industria: a febbraio calano i prezzi alla produzione
La diminuzione è dell’1% su base mensile, mentre aumentano su base annua (ma in rallentamento)
di Redazione
A febbraio 2023, l’Istat stima che i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’1% su base mensile e aumentano del 9,6% su base annua (era +11,1% a gennaio). Sul mercato interno i prezzi diminuiscono dell’1,3% rispetto a gennaio e aumentano del 10% su base annua (da +11,6% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un aumento congiunturale modesto (+0,1%) e una crescita tendenziale in rallentamento (+8,7%, da +9,7% di gennaio).
Sul mercato estero, aggiunge l’Istat, i prezzi diminuiscono su base mensile dello 0,1% (0,0% area euro, -0,2% area non euro) e crescono su base annua del 7,2% (+6,7% area euro, +7,6% area non euro). Nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono del 2,1% (-2,9% mercato interno, +0,1% mercato estero).
A febbraio 2023 si rilevano incrementi su base annua per quasi tutti i settori manifatturieri: i più marcati riguardano articoli in gomma e materie plastiche (+14,6% mercato interno, +12,6% area euro, +9,7% area non euro), industrie alimentari, bevande e tabacco (+14,2% mercato interno, +11,3% area euro, +12,9% area non euro), prodotti chimici (+12,6% mercato interno, +13,6% area euro, +13% area non euro) e industria del legno, della carta e stampa (+10,2% mercato interno, +12% area euro, +11,8% area non euro). Flessioni tendenziali si registrano sul mercato estero per coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,3% area euro, -2,4% area non euro) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-1,1% area euro, -0,7% area non euro).
Nello stesso periodo, osserva ancora l’Istat, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” diminuiscono dello 0,2% su base mensile e crescono del 5,2% su base annua. Anche i prezzi di “Strade e Ferrovie” diminuiscono dello 0,2% in termini congiunturali, mentre crescono del 5,8% in termini tendenziali.
«Dopo la flessione eccezionale di gennaio – è il commento dell’Istat che accompagna la nota –, a febbraio 2023 i prezzi alla produzione dell’industria registrano un calo congiunturale più contenuto e si confermano in rallentamento su base annua. A spiegare tali dinamiche sono soprattutto i ribassi dei prezzi dei prodotti energetici, più marcati sul mercato interno e nell’area non euro. Un contributo deriva anche dal calo dei prezzi dei beni intermedi. Nel comparto manifatturiero, con riguardo al mercato interno, la crescita tendenziale dei prezzi continua a decelerare per quasi tutti i settori. Per le costruzioni, la lieve flessione congiunturale è dovuta al calo dei costi di alcuni materiali; su base annua, la crescita è in modesta accelerazione per edifici, in lieve rallentamento per strade».