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Imprese: migliorano i giudizi sulla situazione economica

Anche le prospettive sull’occupazione migliorano. Inflazione attesa in calo sui 12 mesi, al 6,4%: i risultati dell’indagine sul primo trimestre 2023 della Banca d’Italia

di Redazione

Spiragli di ottimismo tra le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti, secondo un’indagine condotta tra il 24 febbraio e il 17 marzo 2023  dalla Banca d’Italia. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, i giudizi di peggioramento della situazione economica generale sono divenuti meno diffusi rispetto al trimestre precedente. La quota di aziende che hanno espresso giudizi di peggioramento sulla situazione economica generale rispetto a tre mesi prima si è pressoché dimezzata (a 23,7%), restando tuttavia superiore a quella di chi ne ha osservato un miglioramento (14,9%, da 6,3 della precedente rilevazione). In più, sono migliorate le aspettative delle aziende sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dalla ripresa della domanda e dall’attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e input intermedi.

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La quota delle imprese che prefigurano un aumento della spesa per investimenti fissi nel 2023 rispetto al 2022, si legge nel report, continua a superare quella di chi ne prevede una riduzione, di 14,6 punti percentuali (come nella scorsa rilevazione, viene anche sottolineato). Il divario è particolarmente marcato tra le grandi imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi (33,8 punti percentuali), e tra quelle edili che operano prevalentemente nel comparto residenziale (22,7).

Le attese sull’inflazione al consumo, invece, si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi al 6,4% sui 12 mesi e al 5,3 e 4,8% sugli orizzonti rispettivamente a due anni e tra tre e cinque anni. Sebbene i prezzi di vendita abbiano continuato a crescere a ritmi sostenuti nell’ultimo anno, per la prima volta dalla fine del 2020 le imprese ne prefigurano un rallentamento nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, ad eccezione di quello dell’edilizia residenziale.

Inoltre, migliorano le prospettive sull’occupazione. Le aspettative nel secondo trimestre rimangono positive in tutti i settori: la quota di imprese che prefigurano un aumento del numero di addetti è superiore di 17,8 punti percentuali a quella di chi ne prevede un calo, un valore storicamente alto, in crescita da 11,1 nella rilevazione precedente. Fra i diversi settori, le prospettive risultano più favorevoli per le aziende con almeno mille addetti e per quelle localizzate al Centro Nord.

Quest’ultimo aspetto fa il paio con le previsioni sulle assunzioni di aprile contenute nell’ultimo Bollettino Excelsior realizzato da Unioncamere ed Anpal, secondo cui saranno nell’ordine delle 443 mila, in aumento del 20,6% sullo stesso mese del 2022. Tra aprile e giugno saranno oltre 1,56 milioni, con una crescita del 13,5% sullo stesso periodo del 2022. Le maggiori opportunità di lavoro – si legge nella nota – sono offerte dal comparto dei servizi turistici, con 108 mila lavoratori (+37,8% sull’anno) ricercati ad aprile in concomitanza con le festività pasquali. L’industria nel suo complesso (comprese le costruzioni) programma 105 mila entrate nel mese e circa 400 mila nel trimestre, con una crescita rispettivamente del 2,6% e del 13,1% rispetto a un anno fa. Ad aprile, il manifatturiero è alla ricerca di 70 mila lavoratori che salgono a 280 mila nel trimestre. Per i servizi, infine, la ricerca riguarda quasi 338 mila unità. Nel trimestre saranno ricercate nel comparto un milione 166 mila persone.

 

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