Così il quadro economico internazionale
Le principali banche centrali proseguono il processo di rialzo dei tassi di interesse, la domanda internazionale continua a collocarsi su un sentiero discendente
di Redazione
I primi segnali di rallentamento del trend discendente dell’inflazione e il recedere delle turbolenze finanziarie hanno spinto le principali banche centrali a proseguire il processo di rialzo dei tassi di interesse anche se con un ritmo più moderato. A maggio, la Federal Reserve e la Bce hanno aumentato entrambe i rispettivi tassi di riferimento di 25 punti base. È quanto osserva l’Istat nella parte dedicata al quadro internazionale della consueta Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Il prezzo del Brent e del gas naturale europeo, prosegue l’Istat, ad aprile hanno avuto andamenti discordanti: la quotazione del petrolio è cresciuta, toccando gli 84,1 dollari al barile (da 78,5 di marzo), mentre i listini del gas hanno continuato a scendere (13,5 $/mmbtu1 da 13,8 $/mmbtu). Il mercato valutario ha mostrato una sostanziale stabilità con il tasso di cambio euro dollaro ancora attorno alla parità.
La domanda internazionale, aggiunge ancora l’Istituto nazionale di statistica, continua a collocarsi su un sentiero discendente. A febbraio, il commercio mondiale di beni in volume è diminuito dello 0,9% (+0,3% a gennaio), caratterizzato da un calo generalizzato delle importazioni dei paesi avanzati. Il PMI globale sui nuovi ordinativi all’export, sotto la soglia di espansione da febbraio 2022, ha indicato anche ad aprile una possibile ulteriore riduzione degli scambi nei prossimi mesi.
Cina
Nel primo trimestre, analizza l’Istat, il Pil della Cina è salito del 2,2% in termini congiunturali in forte accelerazione dallo 0,6% di fine 2022. Il traino alla crescita è stato fornito principalmente dal settore dei servizi, che ha più che compensato una marginale decelerazione dell’industria. Gli indici PMI di aprile hanno però evidenziato attese di rallentamento nei servizi e di contrazione nel manifatturiero.
Stati Uniti
Il Pil degli Stati Uniti, nel primo trimestre dell’anno, ha registrato un tasso di crescita congiunturale di 0,3% (+0,6% nei tre mesi precedenti), con un ampio contributo negativo delle scorte, che ha controbilanciato l’accelerazione dei consumi. Gli investimenti residenziali hanno continuato a calare mentre la domanda estera netta ha contribuito positivamente alla crescita. Ad aprile, le condizioni del mercato del lavoro statunitense sono rimaste solide, con un tasso di disoccupazione stabile sui minimi storici (+3,4% da +3,5% di marzo). La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board, nello stesso mese, ha segnato tuttavia un calo dovuto al peggioramento delle aspettative.
Eurozona
Nel primo trimestre, il Pil dell’area euro – continua l’Istat l’analisi sul quadro internazionale – è aumentato dello 0,1% in termini congiunturali, dopo la stazionarietà di fine 2022. Tra i principali paesi, l’economia tedesca (dove anche la produzione industriale a marzo ha sperimentato un forte calo congiunturale: -3,4%) ha segnato il passo, mentre Spagna e Francia sono cresciute più della media euro (rispettivamente +0,5% e +0,2% in termini congiunturali). In base ai dati disponibili a livello nazionale, nel complesso dell’area la domanda interna dovrebbe essere rimasta debole a fronte di una dinamica più sostenuta delle esportazioni nette. L’inflazione ad aprile è cresciuta marginalmente al 7% (+6,9% a marzo), dopo cinque cali consecutivi, trainata da una ripresa dei prezzi dei beni energetici che hanno più che compensato il rallentamento di quelli di beni alimentari e industriali non energetici. A marzo, il tasso di disoccupazione ha toccato un nuovo minimo storico (+6,5% da +6,6%), nello stesso mese, le vendite al dettaglio in volume sono diminuite (-1,2%), subendo, nella media del primo trimestre, la quinta contrazione trimestrale consecutiva (-0,9% congiunturale). Su tali dinamiche continua a pesare l’inflazione ancora elevata che penalizza i consumi. Le indagini sulla fiducia della Commissione europea, hanno registrato un lieve miglioramento. Ad aprile l’Economic Sentiment Indicator (ESI) è cresciuto marginalmente trainato dai servizi, dal commercio al dettaglio e dalla fiducia dei consumatori, mentre l’industria ha segnato la terza contrazione consecutiva. Il morale nelle costruzioni è rimasto stabile. Nel dettaglio nazionale l’indice è aumentato in Spagna (+3,7 punti) e, in misura minore, in Germania (+0,8) e in Italia (+0,3), mentre è peggiorato consistentemente in Francia (-4,2).