Costruzioni, produzione in frenata a maggio
La diminuzione ha interessato sia l’indice mensile, sia quello tendenziale
di Redazione
A maggio l’Istat ha registrato una frenata della produzione del settore delle costruzioni. La débâcle ha interessato sia l’indice mensile, sia quello tendenziale. Su base congiunturale, infatti, la produzione è diminuita dello 0,7%, portando l’indicatore al livello più basso dal dicembre del 2021. Male anche il confronto trimestrale, con l’indice in calo del 2,3% nel periodo marzo-maggio rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, al contrario, la flessione è stata del 2,8% sia per l’indice corretto per gli effetti di calendario, che per l’indice grezzo.
Di pari passo con l’andamento della produzione, a maggio l’Istat aveva rilevato un peggioramento anche della fiducia, scesa a 159,4 punti dai 164,2 di aprile (per risalire poi a 162,5 punti nel corso del mese di giugno). In peggioramento sia i giudizi su ordini e/o piani di costruzione (da +5,7 punti a +4,7 punti), sia le attese sull’occupazione (da +11,2 a +5,9%), attese che sono poi migliorate a giugno (+11).
Dall’analisi dei comparti, emerge che il peggioramento più marcato ha interessato la costruzioni di edifici, con l’indice sceso a 150,5 punti a maggio, dai 159,1 di aprile. Anche in questo caso a giugno si è registrata una risalita, a 162,7 punti.
Nel frattempo anche il mercato immobiliare ha dato i primi segnali di una battuta d’arresto. Secondo le rilevazioni di Fimaa-Confcommercio, nel primo quadrimestre del 2023 le compravendite di immobili ad uso residenziale sono scese del 2,1%, mentre è stata osservata una crescita della domanda di case in affitto.