Governo. Cosa ha detto Mario Monti al Senato
La vocazione europeista, Monti non l’ha minimamente nascosta durante il suo primo discorso da premier al Senato. Nell’occasione il nuovo premier ha illustrato quelle che saranno le linee guida dell’esecutivo e su cui il Parlamento dovrà esprimersi con il voto di fiducia.
Quello che appena mercoledì ha prestato giuramento al Quirinale, ha assicurato Monti, sarà un governo di impegno nazionale. Niente “poteri forti”, paventati a destra e a manca, insomma.
“Il fallimento dell’Europa – ha detto Monti in Aula – sarebbe un fatto troppo grave in un mondo che mira ad una governance comune. Non ci si illudi che che con l’eventuale fine dell’euro il progetto Europa possa resistere, senza l’unione monetaria si disgregherebbe l’Unione. Il futuro dell’euro dipenderà anche, ma non solo, da ciò che farà l’Italia nelle prossime settimane. Per ridurre il divario tra debito pubblico e prodotto interno lordo ci baseremo su tre pilastri: rigore di bilancio, crescita ed equità”.
“Riesamineremo il prelievo sulle ricchezze immobiliari che attualmente è il più basso di quelli degli altri paesi dell’Europa” e una lieve rivisitazione del sistema pensionistico che è “tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci ad assorbire degli choc” evitando le “ampie disparità di trattamento tra categorie di lavoratori e tra fasce di età con aree di privilegi”. Tra le misure previste anche una reintroduzione dell’Ici in quanto anomalia italiana.
Uno dei punti focali è quello di insistere sul capitale umano e sui propri talenti. “Favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne” è una misura necessaria, ha osservato il presidente del Consiglio. Misure di questo tipo, ha chiosato, servono non nel breve periodo ma a lungo termine. “Più tardi si comincia, più tardi le riforme daranno i loro benefici”.
Prioritaria, ancora, una riforma nel mondo del lavoro perché “alcuni sono troppo tutelati, altri sono senza alcuna tutela”.
Poi anche un accenno all’agenda digitale, che dovrà essere sviluppata. Sarà inoltre fondamentale rimuovere gli ostacoli strutturali alla crescita oltrepassando i muri corporativi, ridurre i tempi della giustizia civile e contrastare tutte le mafie e le loro infiltrazioni nelle economie legali.
Vocazione europeista, solidarietà atlantica, sicurezza nazionale e internazionale, infine, rimarranno i cardini della politica estera italiana.
[…] Monti lo aveva detto al suo esordio in Senato: bisogna “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne. Una misura […]
[…] Monti lo aveva detto al suo esordio in Senato: bisogna “favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne”. Una misura […]