In Italia matrimoni in lieve crescita nel 2022
L’ISTAT riferisce che ne sono stati celebrati oltre 189 mila, in aumento rispetto all’anno precedente e al 2019. Aumentano «in maniera decisa» le seconde nozze
di Redazione
«Nel 2022 i matrimoni sono stati 189.140, in ripresa rispetto non solo all’anno precedente (+4,8%) ma anche al 2019 (+2,7%)». Lo rende noto l’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, osservando che «i dati provvisori dei primi otto mesi del 2023 mettono in luce però una nuova diminuzione, confermando l’andamento altalenante, molto legato a fenomeni di tipo congiunturale, che negli ultimi decenni sta contraddistinguendo il numero di matrimoni».
Secondo l’ISTAT, infatti, ««nel 2000, ad esempio, si rilevò un aumento dei matrimoni da collegare al desiderio di celebrare le nozze all’inizio del nuovo millennio. All’opposto, nel triennio 2009-2011, il calo fu particolarmente accentuato per il crollo delle nozze dei cittadini stranieri, scoraggiati dalle modifiche legislative volte a limitare i matrimoni di comodo. Inoltre, non va dimenticata la crisi economica del 2008 il cui impatto produsse effetti sulle intenzioni nuziali delle coppie. Infine, nel 2020 si è assistito a un dimezzamento del numero dei matrimoni per effetto del dispiegarsi degli effetti della pandemia da Covid-19 e delle misure di contenimento della stessa».
«A livello tendenziale, invece, un ridimensionamento della nuzialità si osserva in Italia da oltre
quarant’anni», aggiunge l’Istituto nazionale di statistica, spiegando che la transizione alla vita adulta segue percorsi molto diversi rispetto al passato, quando il motivo prevalente di uscita dal nucleo di origine era legato alla necessità di formare una nuova famiglia attraverso le nozze».
«Nel 2022 i primi matrimoni (146.222 nel 2022, 77,3% dei matrimoni totali), dopo aver subito un
dimezzamento nel 2020, tornano ai livelli del 2019. La diminuzione tendenziale dei primi matrimoni, al netto delle oscillazioni di breve periodo, è strettamente connessa alla progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio). Queste ultime sono più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2021-2022 (da circa 440mila a più di 1 milione e 500mila), un incremento da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili.
L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie composte da almeno una persona che abbia vissuto una precedente esperienza matrimoniale, fenomeno che genera nuove tipologie familiari. Al tendenziale aumento di questa tipologia di matrimoni, registrato soprattutto nel biennio 2015-2016 come conseguenza dell’introduzione nel 2015 del “divorzio breve”, ha fatto seguito una progressiva stabilizzazione che si è protratta fino al 2019. Nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%)», conclude l’ISTAT.