Medio Oriente, Hamas rifiuta la tregua
Hamas rifiuta la tregua: in un comunicato, secondo quanto riferito dalla stampa israeliana, tra cui Haaretz, il gruppo palestinese ha annunciato che intende dialogare sullo scambio di prigionieri, solo se Israele interromperà «definitivamente» gli attacchi. Eppure un accordo sembrava vicino.Nella serata di ieri il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha definito «molto seri» i negoziati per una pausa della guerra tra Israele e Hamas. Nelle ultime ore anche il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha rilanciato la possibilità di un accordo per la tregua a Gaza «a portata di mano». Complicato, semmai, sarà capire l’entità del nuovo, possibile cessate il fuoco. Un’ipotesi che non giunge del tutto inaspettata, poiché entrambe le parti in conflitto – Israele e Hamas, appunto – ne hanno parlato apertamente in questi giorni, seppure ognuna mettendo in luce le proprie prerogative. Ad ogni modo le recenti missioni di esponenti dell’amministrazione statunitense e la mediazione dei paesi vicini sono orientate al raggiungimento di una pausa che possa facilitare il rilascio di ostaggi e l’ingresso di aiuti. Anche perché la situazione a Gaza resta molto grave. L’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, ha riferito che nel nord di Gaza non c’è ospedale funzionante, in particolare a causa della mancanza di carburante, oltre che di personale e forniture. L’ospedale «al Ahli era l’ultimo, ma ora funziona al minimo», ha spiegato ai giornalisti in videocollegamento Richard Peeperkorn, rappresentante dell’Oms a Gaza. Nel frattempo il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha rinviato ancora una volta ieri il voto – in realtà atteso per ieri dopo un primo slittamento – sulla risoluzione per lo stop alla guerra a Gaza. La proposta verrà esaminata oggi.