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Così gli eventi meteorologici estremi nel 2023

Legambiente ne ha registrati 378, perlopiù al Nord, in aumento rispetto al 2022. Una crescita che non è passata inosservata all’opinione pubblica, sempre più preoccupata dai cambiamenti climatici

di Redazione

Il 2023 è stato un anno difficile in molti ambiti. Incluso quello meteorologico. Nell’anno che si sta chiudendo in questi giorni, infatti, solo in Italia sono stati registrati 378 eventi meteorologici estremi – termine generico che include diversi fenomeni, dalle alluvioni alle esondazioni fluviali, passando per le temperature record nelle aree urbane –, secondo l’Osservatorio Città Clima, realizzato da Legambiente e appena diffuso. Necessario sottolineare che gli eventi estremi hanno causato danni per centinaia di milioni e, soprattutto, la morte di 31 persone.

Foto di Jonathan Ford su Unsplash

Analizzando i dati a livello territoriale, emerge che, pur non risparmiando nessuna area del Paese, gli eventi sono stati più frequenti al Nord, dove ne sono stati registrati 210. A seguire il Centro (98) e il Sud (70). Roma, Milano, Fiumicino, Palermo e Prato guidano invece la classifica dei centri urbani più colpiti.

Risultano in crescita nel 2023 “alluvioni ed esondazioni fluviali” (+170% su base annua), le “temperature record nelle aree urbane” (+150%), le “frane da piogge intense” (+64%), le “mareggiate” (+44%), i “danni da grandinate” (+34,5%), e gli “allagamenti” (+12,4%). E, poi, ancora: da gennaio a dicembre sono stati registrati 118 casi di allagamenti da piogge intense, 82 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 39 di danni da grandinate, 35 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 26 danni da mareggiate, 21 danni da siccità prolungata, 20 casi di temperature estreme in città, 18 casi di frane causate da piogge intense, 16 eventi con danni alle infrastrutture e 3 eventi con impatti sul patrimonio storico.

L’aumento degli eventi meteorologici estremi, riportato dal rapporto di Legambiente, non è passato inosservato: l’ultima edizione dell’Ipsos Global Predictions Survey 2024, che ha sondato come è stato vissuto il 2023 e quali sono le aspettative per l’anno che verrà, ha rilevato che «la crescente gravità degli eventi climatici sta creando profonda ansia nell’opinione pubblica».

A causa anche del numero crescente di incendi e di temperature estreme nel corso dell’estate, nel nostro Paese, otto italiani su dieci sostengono nel 2024 le temperature aumenteranno. Il 71% crede che nel 2024 ci saranno più eventi meteorologici estremi rispetto al 2023 e questa tendenza riflette anche la crescente preoccupazione per gli impatti imprevedibili dei cambiamenti climatici, con il 51% che pensa possibile una catastrofe naturale in Italia.

 

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