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Respinto il ricorso del Comune di Piombino contro il rigassificatore

Presentato un anno fa circa, il ricorso del Comune di Piombino contro il rigassificatore attraccato nel porto e attivo dalla scorsa estate è stato respinto dal TAR – acronimo che sta per Tribunale amministrativo – del Lazio. Il rigassificatore è stato installato dalla Snam, la Società nazionale metanodotti, su richiesta del governo italiano per ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dalla Russia, fino a quel momento tra i principali fornitori del nostro Paese, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, nel 2022. Il rigassificatore è uno strumento fondamentale in questo senso, perché consente di riportare allo stato gassoso il gas naturale liquefatto, in sigla GNL o LNG, permettendo l’acquisto di gas anche da paesi non collegati con un metanodotto. Il ricorso, presentato dal Comune di Piombino, da alcuni comitati civici e ambientalisti, è stato respinto dai giudici. Che hanno anche deciso che le spese processuali dovranno essere a carico del Comune (circa 900mila euro) e del Wwf di Greenpeace e del sindacato Usb (15mila euro, complessivi). Attivo da questa estate, il rigassificatore ha garantito un miliardo di metri cubi di gas, secondo Snam. Che punta a trasferire definitivamente la nave al largo di Vado Ligure, in Liguria, tra due anni e mezzo.

 

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