Così la povertà energetica in Italia
Nel nostro Paese sono 2 milioni le famiglie, pari al 7,7% del totale, che si trovano in questa condizione
di Redazione
In Italia la povertà energetica è un problema diffuso. Lo rivela l’Oipe, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, diffondendo uno studio, “Evoluzione della povertà energetica in Italia” – il rapporto è stato presentato in collaborazione con Fondazione Banco dell’energia, l’Ente senza scopo di lucro che sostiene le famiglie in situazione di vulnerabilità economica e sociale –, che raccoglie diversi dati, utili a comprendere un fenomeno che riguarda moltissime famiglie. Quelle che si trovano in condizione di povertà energetica sono 2 milioni, pari al 7,7% del totale.
Nel 2022, anno segnato dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, un evento che ha avuto ripercussioni sul mercato energetico, la spesa annua media per l’energia elettrica e il riscaldamento delle famiglie ha toccato i 1.915 euro, in aumento di 500 euro rispetto all’anno precedente. Un +32%, secondo il computo dell’Oipe, a fronte di prezzi al consumo cresciuti del 50% e del 34,7%, rispettivamente per energia elettrica e gas. Soltanto per il riscaldamento, invece, la spesa è aumentata del 29%, un incremento meno intenso, grazie all’aumento generale delle temperature.
Nel 2022, secondo l’Oipe, tutte le famiglie hanno subito l’incremento dei prezzi energetici, seppure con intensità diverse: le misure di sostegno e di contenimento dei prezzi hanno contribuito a ridurre l’impatto sui conti delle famiglie più vulnerabili.
A livello territoriale, le famiglie in povertà energetica sono diminuite nelle Isole e nel Centro mentre sono rimaste stabili al Nord. Si concentrano maggiormente nei piccoli centri e nelle aree suburbane.
Le percentuali più basse sono state registrate in Toscana e nelle Marche, entrambe al 4,5%. In Calabria invece la quota più alta, al 22,4%. Quest’ultima è anche la regione con l’incremento più consistente su base annua (+5,7 punti percentuali).