Eurozona, attività economica verso la stabilizzazione
A marzo l’indice PMI composito si è attestato a 49,9 punti dai 49,2 del mese precedente. A trainare il settore privato sono i servizi, mentre il manifatturiero ancora zoppica
di Redazione
Grazie all’accelerazione del settore terziario (51,1 punti da 50,2) e ad un lieve miglioramento dell’attività manifatturiera (46,8 da 46,6), a marzo l’indice PMI composito dell’Eurozona si è avvicinato ad una fase di stabilizzazione dell’economia, attestandosi a 49.9 punti, facendo registrare un rallentamento della contrazione rispetto ai mesi precedenti.
A marzo, in particolare, la produzione manifatturiera dell’Eurozona è diminuita per il dodicesimo mese consecutivo, mentre il calo dei nuovi ordini di beni è stato più marcato se confrontato con la media storica.
Per quanto riguarda i servizi, dopo sei mesi di calo, l’attività economica terziaria è aumentata per il secondo mese consecutivo, segnando un tasso di espansione più forte rispetto al valore marginale di febbraio, e toccando il rialzo più forte da giugno dello scorso anno. Tuttavia, il tasso complessivo di crescita dei servizi è rimasto notevolmente al di sotto di quello di marzo 2023. Ma
In miglioramento, per il sesto mese consecutivo, anche le prospettive per i prossimi 12 mesi, il cui indicatore è arrivato a toccare il livello più alto dall’inizio di febbraio dell’anno scorso. Nel settore dei servizi, la fiducia ha raggiunto il punto più alto degli ultimi 23 mesi, indicando un ulteriore miglioramento rispetto al periodo di bassa fiducia registrato a settembre. Al contrario, nel settore manifatturiero, la fiducia è diminuita ancora, sebbene rimanga superiore ai livelli registrati alla fine del 2023.
Commentando i dati, il Chief Economist dell’Hamburg Commercial Bank, Cyrus de la Rubia ha detto che «bisogna ricredersi sull’aspettativa di una ripresa del settore manifatturiero nel primo trimestre. Il PMI di marzo ha confermato la chiara debolezza di questo settore, rallentato dalla Germania, la maggiore economia dell’Eurozona».