Oslo, Dublino e Madrid riconosceranno lo Stato palestinese
Il 28 maggio Irlanda, Norvegia e Spagna riconosceranno lo Stato palestinese. Immediata la reazione di Israele, affidata al ministro degli Esteri, Israel Katz, che ha definito la decisione una «parata di stupidità». Così facendo, questi Stati «intendono lanciare oggi un messaggio ai palestinesi e al mondo intero: il terrorismo paga. Il passo distorto di questi Stati è un affronto alle vittime del 7 ottobre», ha sottolineato il ministro. Di segno diametralmente opposto, la reazione da parte palestinese: secondo il leader dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, la decisione riconoscerà «il diritto del suo popolo all’autodeterminazione», mentre Hamas ha chiesto «la creazione di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale». Inevitabile anche la replica degli Stati Uniti, storico e principale alleato di Israele: «Il presidente» Joe Biden «è un forte sostenitore della soluzione a due Stati e lo è stato per tutta la sua carriera», ha detto mercoledì alla CNN un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale. «Crede che uno Stato palestinese dovrebbe essere realizzato attraverso negoziati diretti tra le parti, non attraverso il riconoscimento unilaterale». «Non esiste un tabù per la Francia» nel riconoscere uno Stato palestinese, ma oggi «non ci sono tutte le condizioni affinché questa decisione abbia un significato reale» nel processo di pace attraverso la creazione di due Stati, ha osservato invece il ministro degli Esteri francese, Stéphane Sejournet, spiegando ad Afp la linea di Parigi. Con la decisione di Oslo, Dublino e Madrid, si allunga l’elenco dei Paesi europei che riconoscono lo Stato palestinese e che include Svezia, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Polonia e Romania.