Medio Oriente, operazione militare israeliana in Cisgiordania
L’esercito israeliano ha lanciato un’operazione militare a Jenin e Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Un raid legittimo, secondo Israele – l’incursione avrebbe tra i target alcuni esponenti del terrorismo palestinese –, ma che rischia, questo invece il punto di vista dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, per il quale l’operazione in Cisgiordania «viola il diritto internazionale», e l’Autorità nazionale palestinese, di innescare un’escalation nella regione. Stando al bilancio, ancora parziale di un’operazione che potrebbe durare alcuni giorni, al momento Israele avrebbe ucciso diversi presunti terroristi, la bonifica dagli esplosivi di alcune strade e il sequestro di grosse quantità di armi. Secondo fonti palestinesi, dieci persone sono state uccise negli scontri avvenuti nei campi profughi vicino a Jenin e Tubas. In questa fase è (ancora) difficile fare previsioni sulle conseguenze del raid sulla situazione mediorientale complessiva. In buona sostanza è difficile prevede se ci sarà un’escalation o meno. Da Hamas è arrivato un invito alle forze di sicurezza dell’Anp a combattere l’esercito israeliano. «L’operazione fa parte di un piano più ampio per espandere la guerra di Gaza», ha denunciato l’organizzazione terroristica palestinese che controlla la Striscia di Gaza.