Israele-Hamas, intesa ora più vicina?
Accordo più vicino? Stando a quanto dichiarato da un alto funzionario Usa ai giornalisti, ripreso poi dai media internazionali tra cui il Jerusalem Post, sembrerebbe di sì. Il condizionale rimane d’obbligo, ma secondo il funzionario l’intesa tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza sarebbe definita per il 90%. Alla base dell’accordo, è stato quindi riferito, ci sono alcuni obiettivi fondamentali quali l’arrivo di aiuti umanitari nella Striscia, uno scambio di prigionieri e il ritiro graduale delle forze israeliane. Tuttavia restano anche diversi nodi da sciogliere, su tutti quello relativo al corridoio di Filadelfia, tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Sul punto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è fermo da giorni e anche nelle scorse ore, parlando durante una conferenza stampa, ha ribadito che «bisogna mantenere il controllo del corridoio di Filadelfia», una mossa che ritiene necessaria «per impedire ad Hamas di terrorizzare Israele». Proprio sul corridoio si sono concentrate nelle ultime settimane le principali divergenze tra le parti, allontanando in questo modo la possibilità di arrivare ad un accordo in tempi brevi. Anche il presidente americano, Joe Biden, di recente ha espresso perplessità sulle posizioni abbastanza intransigenti di Netanyahu, pur ribadendo di volta in volta il sostegno a Israele. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità ha reso noto che si è conclusa la prima fase della campagna di vaccinazione antipolio a Gaza, che ha coinvolto, dall’1 al 3 settembre, oltre 187 mila bambini di età inferiore ai dieci anni.