Guerra in Ucraina, Putin: «Non faremo concessioni»
Non ci saranno concessioni, al massimo «compromessi ragionevoli». E poi l’elogio che non ti aspetti all’Occidente, a suo dire ora più «realistico». Così il presidente russo, Vladimir Putin, in un’intervista alla tv di Stato, citata dall’agenzia Tass. L’indomani della chiusura del vertice Brics di Kazan – un’occasione che Mosca ha voluto sfruttare per smentire l’idea di una Russia “isolata” nello scacchiere internazionale –, Putin è tornato a parlare della situazione in Ucraina. Il presidente russo ha affermato nell’intervista che Kiev «ha rifiutato ben due volte le iniziative di pace che abbiamo promosso», che «tutti i cambiamenti sulla linea del fronte sono a nostro favore» e che «non faremo concessioni». Tuttavia il leader russo ha aperto ad altre possibilità: «Siamo pronti a cercare compromessi, siamo pronti a fare compromessi ragionevoli, ma non voglio entrare nei dettagli ora, poiché non ci sono negoziati diretti». Quanto all’Occidente, Putin sostiene che abbia cominciato a valutare il conflitto in Ucraina in modo in modo più «realistico», motivo per cui – ha aggiunto – deve essere «elogiato», in ricordo di quando «dicevano che alla Russia doveva essere inflitta una sconfitta strategica». Durante il colloquio con la tv di Stato, il presidente russo ha anche riferito di una proposta negoziale dell’Ucraina, trasmessa a settembre dalla Turchia nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Onu, accettata dalla Russia, «ma il giorno dopo il capo del regime ucraino ha dichiarato pubblicamente che non ci saranno trattative». Un comportamento definito, stando alla versione di Putin, «irrazionale e difficilmente prevedibile».