Zelensky: «Pronti a discutere qualunque idea per pace giusta»
In qualche misura l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti sarà l’elemento chiave per comprendere lo sviluppo futuro dei dossier più complessi, dalla guerra in Medio Oriente al conflitto Russia-Ucraina. Intervenendo al summit della Comunità politica europea a Budapest, Volodymyr Zelensky ha spiegato che «l’ucraina è grata per tutto il sostegno ottenuto dai nostri partner e noi siamo pronti a discutere qualunque idea per cercare di raggiungere una pace giusta per il nostro paese. Però spetta poi all’Ucraina decidere cosa può o cosa non può essere messo all’ordine del giorno per raggiungere la fine di questa guerra». Forse è anche un messaggio rivolto proprio a Trump, con il quale tuttavia – aveva riferito nelle scorse ore lo stesso Zelensky – ha avuto «un’eccellente chiamata», dove si è «congratulato con lui per la sua storica vittoria schiacciante». «Una leadership forte e incrollabile degli Stati Uniti – ha quindi aggiunto – è vitale per il mondo e per una pace giusta». Di contro anche Mosca guarda con attenzione all’avvicendamento alla Casa Bianca e per quanto al momento non siano ancora stati aperti canali di contatto, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non li ha esclusi anche prima dell’insediamento di gennaio. Un’apertura di credito, quella della Russia, che tramite il ministro degli Esteri Sergei Lavrov giunge tiepidamente anche all’Unione europea. Mosca, afferma, è pronta ad «ascoltare con attenzione» eventuali «idee sensate» da parte dell’UE su una soluzione al conflitto, a patto però – il ragionamento di Lavrov citato dall’agenzia Tass – che non siano ancora le «frasi magiche sulla esclusività della formula Zelensky, che porta ad un vicolo cieco».