Se i nostri scienziati benedicono lo tsunami
L’Italia è un posto strano. Abbiamo paura dell’innovazione, consideriamo gli altri un pericolo, la ricerca scientifica la releghiamo a materia per pochi. Abbiamo addirittura coniato la definizione “cervelli in fuga” per descrivere la carenza di opportunità per chi vorrebbe impegnarsi nel settore della ricerca.
Consideriamo le calamità naturali qualcosa che affligge da sempre il nostro territorio e non abbiamo gli strumenti per prevenire i disastri: continuiamo a costruire, male, dove non si dovrebbe e le inondazioni, i crolli, le frane continuiamo a considerarli una iattura.
Le conoscenze scientifiche e la possibilità che il progresso tecnologico possa migliorare la nostra vita sono considerate di scarso valore: continuiamo ad affidarci al caso e al destino, governati da una classe dirigente insignificante che fa della propria incompetenza un vanto.
Non saremmo il Paese che continua a progettare il ponte sullo stretto e le centrali nucleari come se stessimo giocando con il lego: senza una reale conoscenza delle situazioni e una corretta valutazione dei rischi.
Non possiamo stupirci quindi se è il vicepresidente del CNR a dichiarare che i terremoti, commentando quanto avvenuto in Giappone “sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio”.
Possiamo indignarci se questo avviene in modo sistematico, da parte di una persona che riveste un ruolo strategicamente importante per un Paese che vuole uscire dalla crisi e diventare un paese europeo. E se questa è la sintesi espressa dal vertice dal Centro nazionale di ricerca, a che serve continuare a investire in università e laboratori?
D’altronde non siamo il Paese il cui presidente del Consiglio annunciò durante un discorso pubblico che entro tre anni avremmo sconfitto il cancro? A proposito quanto manca al traguardo?
[…] Dal momento che a norma di legge non si può perseguire la “voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, non resta che rifugiarsi in uno schifoso silenzio, […]
[…] Dal momento che a norma di legge non si può perseguire la “voce terribile ma paterna della bontà di Dio”, non resta che rifugiarsi in uno schifoso silenzio, […]